Un po’ all’improvviso è arrivato l’annuncio che dobbiamo abituarci all’idea di pensare che tra non molto giocheremo a Control 2, seguito del buon prodotto sviluppato da Remedy Entertainment.
Colti alla sprovvista più che altro perché finalmente sappiamo che cosa c’era dietro il nome in codice Project Heron che circola legato proprio al nome Remedy da più di un anno, abbiamo quindi deciso di metterci a tavolino e provare a stilare la letterina a Babbo Remedy, chiedendogli tutte quelle cose che vorremmo vedere dentro il seguito del loro fortunato videogioco.
Videogioco che dall’uscita ha venduto circa 3 milioni di copie. Una cifra piuttosto ragguardevole. Il seguito verrà distribuito e anche co-sviluppato da 505 Games e sul sito ufficiale del team di sviluppo è stato pubblicato un primo concept abbastanza inquietante.
Caro Babbo Remedy, dentro Control 2 vorrei…
Uscito 3 anni fa, Control è stata una sorpresa per tanti. Andando a guardare semplicemente le etichette con cui è stato catalogato abbiamo un gioco che è uno sparatutto in terza persona in stile avventura dinamica. In realtà un’etichetta che vale per una vastissima gamma di giochi. Eppure il progetto di Remedy Entertainment si è distinto per l’innovatività della storia e soprattutto per il modo in cui Jesse, la rossa protagonista, è stata proposta e caratterizzata. Eppure, e su questo siamo d’accordo con altri che hanno voluto più o meno scrivere anche loro una letterina agli sviluppatori, nel seguito vorremmo vedere un personaggio un po’ più realistico e un po’ meno utilizzato come stereotipo di donna con le palle.
Non che il lavoro fatto da Anna Megill non sia buono, ma potrebbe essere migliore. Un altro aspetto che ci piacerebbe vedere sviluppato in maniera un po’ diversa riguarda i vari poteri su cui Jesse fa affidamento. Da un lato ci siamo divertiti con le munizioni infinite ma dall’altro, abituati a dover dare la caccia a ogni singolo proiettile da sparare, ci è mancato un po’ quel brivido. Sarebbe poi anche bello riuscire ad avere una serie di poteri di difesa o qualcosa che trasformi in realtà l’impressione che da un momento all’altro la protagonista di Control cominci a vedere una pioggia di ideogrammi verdi su sfondo nero. L’aspetto paranormale è una delle cose che di certo ci è piaciuta di più in Control, insieme agli effetti di luce, e vorremmo che nel seguito sì esplorasse ulteriormente tutto ciò che può venire proprio dal sovraumano. Magari scontri con la propria nemesi, un po’ come succede in final Fantasy 7 con Cloud e Sephiroth in un ambiente fuori dal tempo e dallo spazio?
Le potenzialità date dal gioco creato da Remedy ci fanno poi sognare di poter vedere l’assurdità portata all’eccesso. All’inizio di Control, per esempio, la macchina da presa perfetta come un orologio svizzero entra e esce da un quadro e la protagonista non fa altro che parlare della stanza con il poster: perché non entrare nel poster? O perché non vedere qualcosa uscire da uno di questi famosi poster? Non stiamo di certo parlando di gattini trasformati in mostri ma un percorso parallelo per poi magari uscire in una zona inesplorata del Boureau non ci dispiacerebbe. La storia di Control si regge tutta su domande senza risposta e situazioni assurde: caro Babbo Remedy, dacci un altro po’ di questa follia. E no, non lo vogliamo in co-op e non lo vogliamo online.