Per l’anno prossimo sono previste novità interessanti per quello che riguarda le ricette mediche. Il cambiamento è già iniziato ma ora si fa sul serio.
Le ricette mediche sono qualcosa con cui tutti abbiamo a che fare. A seconda delle eventuali patologie si può avere un rapporto più o meno stretto con i medici e quindi anche con le ricette.
Sappiamo poi tutti che esistono sia quelle bianche, che sono le ricette totalmente a carico dei cittadini, e poi ci sono quelle rosse che invece sono a carico del servizio sanitario nazionale.
Ma la distinzione si è fatta in tempi recenti un po’ meno evidente. E probabilmente lo diventerà ancora meno nel futuro che ci aspetta l’anno prossimo. C’è infatti un dettaglio nella legge di bilancio che rivoluzionerà tutto.
Le ricette sono sostanzialmente un appunto canonizzato. Qualcosa che serve ai medici per parlare con i farmacisti e con chi offre servizi di diagnostica per far sì che il paziente collegato alla ricetta riceva il servizio che serve. Durante il periodo più buio della pandemia abbiamo sperimentato con qualcosa che ha modificato in parte il nostro rapporto nazionale con le ricette.
Per evitare file, contatti inutili, possibili zone di contagio, le ricette sono diventate digitali. Ed è una modifica che moltissimi hanno accolto positivamente. Ma si tratta di una sperimentazione che ha avuto solo alcune proroghe e che quindi sarebbe terminata con la fine dell’anno. Il governo ha però deciso di trasformare la sperimentazione in una novità ufficiale.
Ed è stata inserita all’interno della legge di bilancio (come altre misure), anche se in realtà sembra avere poco a che fare con i denari pubblici, in modo tale da poter subito passare ai fatti. Con le ricette digitali, il famoso fascicolo sanitario elettronico si completa in automatico ed è più facile, per i pazienti e per i medici che li seguono, tenere traccia delle prescrizioni e quindi anche delle terapie che funzionano.
C’è però, come sempre succede, da tenere d’occhio quelle che potrebbero essere le problematiche legate ad una smaterializzazione totale delle ricette. Soprattutto, sottolineano da più parti, per gli anziani che potrebbero non avere dimestichezza con sistemi che non prevedono la produzione di una ricetta cartacea.
I rappresentanti dei medici di famiglia si sono detti disponibili a stampare le ricette ma chiedono che tutti gli specialisti seguano questa linea, senza lasciare che siano poi proprio i medici di famiglia a dover stampare anche tutte le prescrizioni legate ai trattamenti specialistici.
Vale la pena sottolineare che non è stato introdotto nessun tipo di sanzione e che non è previsto nessun obbligo. Si ricorda solo che si tratta di qualcosa che può migliorare la vita dei cittadini. L’articolo di legge che riguarda le ricette mediche smaterializzate non parla di niente di tutto ciò. E non c’è neanche l’obbligo a mantenere la ricetta solo smaterializzata: l’importante è che venga generata da un sistema elettronico in prima battuta.
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