La bellezza del Sanremo targato Amadeus sembra dare quasi un senso alla tassa più odiata dagli italiani.
Certo, nonostante i numeri pazzeschi qualcuno ha storto il naso davanti alla sbadilata di pubblicità presenti in questo festival, ma quando le luci dell’Ariston saranno spenti, il Canone Rai continuerà ad essere l’incubo degli italiani.
Potrebbe cambiare qualcosa, però, per quell’imposta sulla (semplice) detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano. Basta avere un televisore infatti per essere soggetti al pagamento del Canone RAI, tramite determinate eccezioni: come gli ultrasettantacinquenni con reddito non superiore a determinate soglie, vedi i diplomatici e militari stranieri, leggasi coloro che non detengono un apparecchio televisivo. Anche loro, comunque, devono fare esplicita domanda nei termini stabiliti dalla legge e tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate.
Un onere improprio infilato là
Attualmente il Canone RAI è stato in un certo qual modo nascosto nella bolletta per la luce elettrica. E sarà così per tutto il 2023. Ma da gennaio le cose cambieranno, parola di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia sotto la nuova governance capitanata da Giorgia Meloni. “Quest’anno io mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento”.
Il ministro non dice quale, questo lo deciderà il governo. Che, stante alle parole pubbliche riportate da tutti i quotidiani nazionale, online compreso, ha più o meno dieci mesi di tempo “per trovare quello strumento” e mantenere una parola data. Magari mettendo fino a quelle polemiche che durano in pratica dal 2016, anno in cui il Canone RAI è stato infilato nella bolletta della luce, suscitando le ire non solo degli italiani (almeno quelli che lo pagano), ma perfino dell’Unione Europa. Che più volte lo ha definitivo come un onere improprio, in quanto non legato ai consumi di elettricità, e ha chiesto dunque di separare i due canali di riscossione.
A margine della grande novità che tutto il popolo italiano si aspetta, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha anche cercato di tranquillizzare i cittadini per nuove misure contro il caro-bollette, a favore delle famiglie: “Stiamo studiando altri sistemi – si legge sulle colonne de La Repubblica – per andare incontro ai bisogni delle famiglie e delle imprese, speriamo di essere pronti per marzo“. Lo sperano un po’ tutti.