La previsione arriva da Bloomberg, che cita fonti sempre più insistenti riguardo alla possibilità del motore di ricerca cinese Baidu di introdurre un’intelligenza artificiale per chatbot all’interno dei propri servizi. Il chatbot, quindi, diventerebbe diretto concorrente di ChatGPT e, ancora secondo le indiscrezioni, potrebbe essere introdotto sul mercato cinese già dal prossimo Marzo. Scopriamo tutti i dettagli.
La fonte é autorevole: si tratta di Bloomberg, multinazionale newyorkese attiva nel settore dei mass media, che riporta annunci relativi alla possibile volontà del colosso cinese Baidu di creare un chatbot basato sull’intelligenza artificiale concorrente a ChatGPT, da inserire all’interno dei propri servizi.
Dunque, alla corsa di Microsoft e Google verso nuovi traguardi dell’IA applicata ai chatbot – assai controversa e, secondo autorevoli analisti, anche pericolosa – si aggiungerebbe la corsa del motore di ricerca più importante della Cina.
OpenAI, Sparrow ed il nuovo strumento di Baidu (se verrà effettivamente confermato), potrebbero diventare quindi i tre grandi players del settore, destinati a contendersi nel prossimo futuro le sorti dell’intelligenza artificiale applicata alla creazione di contenuti. Per questo motivo, così come già capitato per il motore di ricerca di Google e per Amazon, nel territorio cinese ChatGPT potrebbe essere presto oscurato.
Le possibili conseguenze geopolitiche ed il guadagno in borsa dei titoli del motore di ricerca Baidu
Negli ultimi anni, Baidu ha investito miliardi di dollari per la ricerca e lo sviluppo relativi all’intelligenza artificiale. E la volontà della Cina di mantenere una propria autonomia nonché il controllo dei servizi di informazione all’interno dei propri confini é ben nota e, nel tempo, ha portato la Nazione ad una sorta di isolamento per tutto ciò che concerne Internet ed il web.
Inoltre, il controllo delle informazioni tanto nei flussi di entrata quanto in quelli di uscita continua ad essere una priorità per Pechino e per il governo cinese. Dunque, la possibilità di disporre di uno strumento così potente apre a scenari del tutto imprevedibili, allo stato attuale, che é lecito supporre potrebbero aver ripercussioni anche in termini geopolitici.
Nel frattempo, la notizia – ancora non confermata – ha già condotto ad un’impennata del 5% del valore in borsa dei titoli del motore di ricerca Baidu. Il che conferma l’attenzione elevatissima, ad ogni angolo del pianeta, riguardo agli sviluppi dell’intelligenza artificiale e la “corsa all’oro” intrapresa da alcuni tra i più grandi gruppi hi-tech del pianeta.