Una causa collettiva é stata avviata contro Apple per denunciare l’incapacità di letture precise della quantità di ossigeno presente nel sangue sulla pelle di toni scuri da parte dei suoi Smart Watch. Il dispositivo della Apple non é il primo pulsossimetro a riportare il difetto. Scopriamo tutti i dettagli.
L’accusa avanzata nei confronti di Apple lo scorso 24 Dicembre é piuttosto grave: la causa intentata, infatti, afferma che anche il sistema di pulsossimetria sviluppato dal colosso di Cupertino per gli Apple Watch confermerebbe il “peso clinico” del pregiudizio razziale nei confronti delle persone con pelle di tono scuro.
Le quali, sempre secondo le motivazioni avanzate dall’accusa, proprio a causa dell’incapacità degli Apple Watch di letture precise della quantità di ossigeno presente nel sangue sulla pelle di toni scuri, potrebbero essere esposte al rischio della ipossiemia, ovvero una condizione potenzialmente anche grave che si verifica quando il sangue arterioso contiene livelli di ossigeno minori rispetto alla norma.
La causa collettiva, presentata da Alex Morales – un cliente della Mela che tra il 2020 ed il 2021 aveva acquistato un Apple Watch – é stata avanzata a nome dei consumatori dello Stato di New York e dei residenti in Iowa, Mississippi, Alaska, North Dakota, North Carolina, Utah, Arkansas, Idaho e Wyoming. Tra le numerose basi di accusa risultano la violazione della garanzia espressa, la frode e l’ingiusto arricchimento.
Le dichiarazioni espresse nella causa contro la Apple
Nelle dichiarazioni espresse attraverso la causa, emerge anche con tutta evidenza quanto il problema denunciato riguardi non soltanto gli Smart Watch di casa Apple ma, in generale, tutti i pulsossimetri: “Per decenni ci sono state segnalazioni secondo cui tali dispositivi erano significativamente meno accurati nella misurazione dei livelli di ossigeno nel sangue in relazione al colore della pelle”.
Già in passato, infatti, la Apple aveva dovuto affrontare un problema simile relativamente a problemi di lettura riscontrati dai sensori della frequenza cardiaca degli Apple Watch in presenza di tatuaggi con pigmentazioni di tono scuro. E, a tal proposito, nel 2015 aveva pubblicamente dichiarato: “Modifiche permanenti o temporanee sulla pelle, come alcuni tatuaggi, possono influire sulle prestazioni del sensore di frequenza cardiaca”.
Ed ora lo stesso problema si verifica anche sul pulsossimetro, che la Apple ha introdotto sugli Apple Watch lo scorso 2020, ancora per la difficoltà riscontrata dalla luce dei sensori di penetrare toni più scuri e saturi. Al momento non risultano ancora dichiarazioni ufficiali rilasciate dalla Apple.