La mela morsicata di Cupertino si prepara ad un cambio di rotta in termini di assistenti vocali. Il suo, o meglio, la sua famosa assistente vocale, Siri, è pronta a mutare come mai prima d’ora.
A rivelarlo il sempre attentissimo e preparato Mark Gurman, nella sua newsletter settimanale “Power On”. E, come quasi ogni domenica, ci delizia con novità inerenti il mondo Apple, nello specifico, quest’oggi, in ambito di demotica e assistenti vocali. Una delle prossime novità che verranno introdotte dal gigante di Cupertino riguarderebbe proprio la sua IA, Siri, pronta ad un cambiamento epocale. O almeno, così dovrebbe essere in teoria.
Fin dalla sua nascita, uno dei modi per richiamare l’IA di Apple era pronunciare le famose paroline “Hey Siri“, alle quali successivamente poteva essere imposto un comando, posta una domanda e così via. Un po’ come avviene con i competitor Alexa di Amazon e Google Assistant. Nei prossimi mesi, Apple sarebbe intenzionata a ridurre ulteriormente la stringa di comandi necessari per richiamare l’assistente virtuale, passando dal canonico “Hey Siri” a, semplicemente, “Siri“.
“L’azienda sta lavorando ad un sistema per eliminare la frase “Ehi nella frase di attivazione in modo che un utente debba solo dire “Siri”, insieme a un comando. Anche se potrebbe sembrare un piccolo cambiamento, l’implementazione di questo passaggio è una sfida tecnica che richiede una quantità significativa di formazione sull’IA e lavoro di software engineering importante” scrive il giornalista Gurman, secondo il quale “la complessità è da ricercare nel fatto che Siri deve essere in grado di capire quando attivarsi nonostante gli accenti e dialetti diversi. Avere le due parole di attivazione ‘Hey Siri’ invece aumenta la probabilità che il sistema rilevi correttamente il segnale”.
Insomma un passaggio che, di primo impatto, potrebbe risultare semplice e di poco conto, ma che sotto il proverbiale cofano richiederà una grande quantità di lavoro, ricerca e sviluppo in quel di Cupertino. Nel contempo si starebbe lavorando inoltre ad una implementazione sempre più profonda e capillare dell’assistente virtuale su, bene o male, ogni prodotto o servizio di Apple.
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