Durante il Quantum Summit 2022 dedicato alla tecnologia quantistica, l’IBM ha presentato Osprey, processore di ultima generazione a superconduttori, con ben 433 qubit, ovvero la maggior quota mai raggiunta fino ad ora, che aumenta di oltre il triplo la quantità di qubit raggiunta con il precedente processore Eagle, con 127. Scopriamo tutti i dettagli e le altre novità presentate.
E’ stato un Summit ricchissimo di novità quello che nella giornata di ieri, Mercoledì 9 Novembre, ha radunato la comunità IBM Quantum dedicata alla tecnologia quantistica: nuovi programmi, presentazione della tecnologia Quantum Safe, aggiornamenti correttivi e sviluppo del System Two per i futuri processori quantistici.
Ma, soprattutto, una sorta di punta di diamante: ovvero l’ultimo processore quantistico dell’azienda, battezzato Osprey, che vanta il record di CPU a superconduttori con più qubit al mondo. Sono ben 433, più che triplicati rispetto al predecessore IBM Eagle dello scorso anno, arrivato a 127. Ed uno sviluppo così significativo spalanca le porte verso potenze di calcolo complesso mai raggiunte fino ad ora.
Per capirne la portata, proviamo ad utilizzare un’immagine: se tentassimo di paragonare la potenza di questo processore con quello più avanzato utilizzato sui computer classici, dovremmo calcolare una quantità di bit addirittura superiore alla quantità di atomi presenti nell’universo conosciuto. E cioé: il nostro tentativo fallirebbe. O forse potrebbe essere di successo se, per calcolare quella quantità, sfruttassimo proprio Osprey.
Durante il Summit, IBM ha presentato anche il sistema entro cui verranno inseriti i processori quantistici ad ora in fase di sviluppo: si chiama System Two e gestirà, in particolare ma non solo, l’elettronica relativa ai qubit, l’elettronica necessaria ad interfacciarsi con i computer non quantistici ed il refrigeratore criogenico.
L’obiettivo dell’azienda, infatti, é di giungere al 2023 con un salto di sviluppo tanto significativo quanto quello rappresentato da Osprey, con un processore – che probabilmente verrà denominato Condor – da niente meno di 1.121 qubit. Dopodiché, il cambio di paradigma: ovvero far seguire a Condor processori composti da più chip in parallelo, con il modello Flamingo da 1.386 qubit seguito dal modello Kookaburra da – impressionante anche solo da scrivere – 4.158 qubit. Quasi 10 volte più potente, quindi, nel nuovo “nato” Osprey.
Per la transizione verso l’adozione della computazione quantistica, l’IBM prevede una fase di “collaborazione” tra computer non quantistici (ovvero quelli che utilizziamo oggi) ed i computer quantistici, che consenta ai software di “scegliere” quale utilizzare in base alle effettive necessità di calcolo. Resta da sciogliere il nodo circa il potere energivoro che queste macchine, per poter funzionare, dovranno impiegare. Per maggiori dettagli, a questo link é visitabile la sezione del sito ufficiale di IBM relativa al Summit.
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