Sono giunte nelle scorse ore le primissime immagini dallo spazio direttamente dalla missione Artemis I, quella che farà da apripista al ritorno dell’uomo sulla Luna.
Gli scatti sono a dir poco spettacolari e ritraggono il nostro pianeta, la Terra, e nel contempo anche il nostro satellite, l’obiettivo ultimo della stessa missione Artemis I. Come potete vedere su questa pagina, da una parte abbiamo la Terra in tutta la sua maestosità, e viene inquadrato in particolare il territorio dell’Australia, mentre dall’altra possiamo vedere un po’ in lontananza e in penombra la Luna. Le due foto, come si legge sul sito del quotidiano online Open, sono state scattate a una distanza di circa 125mila chilometri (quella della Luna), e 278mila (quell’dell’Australia), e sono state inviate alla base a terra di Cape Canaveral da parte di ArgoMoon, il satellite dell’Agenzia Spaziale Italia nell’ambito della missione Aryemis I. A sviluppare lo stesso satellite è stata l’azienda presente nel torinese denominata Argotec, che sta lavorando per completare la messa in servizio del dispositivo e procedere poi con la missione.
«Bellissime foto della Terra e della Luna, la nostra prossima casa grazie al programma Artemis», sono le parole di Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, riportate sempre dal quotidiano Open «Sono state scattate dal nostro cubesat ArgoMoon nel suo viaggio di trasferimento dopo la separazione dallo Space Launch System, il nuovo grande lanciatore americano, indispensabile per far tornare l’umanità verso la Luna. L’Italia c’è!», ha aggiunto il numero uno dell’Asi. Entusiasta, come del resto non poteva essere altrimenti, anche Davide Avino, il CEO della Argotec, che ha commentato così gli ultimi due spettacoli scatti pubblicati: «La nostra piattaforma satellitare ha nuovamente garantito prestazioni eccellenti in contesti estremamente complessi. Per la seconda volta in poche settimane abbiamo consegnato alla storia foto dallo spazio profondo». Ricordiamo che la missione Artemis 1 è scattata lo scorso 16 di novembre direttamente dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, dopo una lunga serie di rinvii per problemi tecnici. Lunedì 21 il modulo Orion dovrebbe passare a circa 100 chilometri dalla Luna, e a quel punto entrerà in un’orbita stabile.
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