Grandi novità per l’attesissimo Assassin’s Creed Shadows, con uno degli sviluppatori più importanti che parla di un aspetto fondamentale.
Ubisoft è in netta difficoltà. Non è certamente una novità, sono ormai anni che il colosso francese non riesce più a dominare il mercato come qualche decennio fa, quando vedere il suo marchio associato ad un videogioco automaticamente era sufficiente per vederlo vendere milioni e milioni di copie, complici l’alto livello tecnico e narrativo che avrebbero caratterizzato l’esperienza.
Ora invece la situazione è parecchio diversa e molto più difficile. Ad ogni grosso titolo pubblicato si ha la sensazione che Ubisoft si allontani sempre di più da quello che era, alienando un numero crescente di giocatori e facendosi del male da sola. L’ultimo titolo che avrebbe dovuto risollevare le sorti del titolo era Star Wars Outlaws, ma è andata davvero molto male.
Il titolo non è all’altezza delle aspettative e riesce in qualche modo a deludere sia i fan di Star Wars che i videogiocatori appassionati, anche a causa di una scheda tecnica che proprio non riesce a tenere il passo coi tempi e non fa immergere quasi mai il giocatore, specialmente durante le fasi action. Le stime di vendita di Ubisoft per il titolo sono calate da 7.5 milioni a 5.5 milioni, e anche le azioni della compagnia sono crollate. Ora si punta tutto su Assassin’s Creed Shadows.
Il nuovo capitolo della saga più importante e famosa di Ubisoft è fondamentale. Fallire ancora potrebbe portare a conseguenze disastrose per la compagnia e tutta l’industria dei videogiochi, riuscire a ritrovare la retta via e sorprendere i videogiocatori potrebbe essere il primo segnale di una ripresa per l’intera Ubisoft, dopo anni di appuntamenti mancati.
In merito al videogioco ci sono aggiornamenti che fanno ben sperare. Intervistato dalla rivista PLAY, il direttore artistico del videogioco, Thierry Dansereau ha affermato che sebbene Shadows sia caratterizzato da un mondo aperto come tutti gli altri capitoli, le sue dimensioni non sono titaniche.
Infatti si parla di un mondo di gioco che dovrebbe essere a metà tra il colossale Valhalla, che portava i giocatori anche in posti lontani come la Norvegia, oltre che in Inghilterra, e la più piccola Baghdad che abbiamo attraversato tutti giocando Mirage. “Stiamo parlando di una mappa grande come quella di Origins”, ha rivelato Dansereau. Una mappa più piccola e magari curata, nonché densa di situazioni, sembra essere il primo passo nella giusta direzione.
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