Il mondo del gaming si è da tempo allargato anche agli smartphone. Basta dare un’occhiata a quello che sta facendo Netflix che, oltre a dare agli abbonati film e serie TV, ha deciso di ampliare i servizi con videogiochi destinati proprio ai device mobili.
La questione, un po’ come per i PC e in minima parte anche con le console, diventa quindi una questione principalmente di sicurezza. Perché se infatti è vero che ci sono canali ufficiali che permettono di avere app e videogiochi, esistono poi, esattamente come per i PC e di nuovo in parte anche per le console, altri sistemi poco legali e poco sicuri che in teoria dovrebbero permettere di avere sul proprio smartphone app e videogiochi non disponibili ufficialmente. Ma da questi canali non ufficiali, a differenza degli store più controllati, e purtroppo facile ritrovarsi con lo smartphone infettato da qualche virus.
Come dimostrato però da un gruppo di hacker, non c’è bisogno neanche di installare nulla di speciale su uno smartphone per poterne avere il controllo completo nel giro di neanche un minuto. E purtroppo a cadere dopo appena 55 secondi è uno dei prodotti al momento più venduti e più costosi. L’aspetto positivo della figuraccia evidente fatta dal produttore è che sono state scoperte due falle estremamente pericolose su cui ora il team di sicurezza del produttore potrà mettere le mani per creare una patch.
Dentro lo smartphone in 55 secondi, la dimostrazione in diretta mondiale
A riuscire a rompere tutti i sistemi di sicurezza di uno degli smartphone più pubblicizzati e venduti del momento è stato il team del gruppo Pentest nel corso della seconda giornata dell’evento mondiale dedicato proprio alla sicurezza degli smartphone Pwn2Own. Lo smartphone in questione è il molto blasonato Samsung Galaxy S22 in vendita a circa 600 euro e pubblicizzato dalla casa madre come uno dei più sicuri e performanti. Peccato che il gruppo Pentest Limited sia riuscito in meno di un minuto ad entrare nel sistema del device. Lo stesso Galaxy S22 era stato al centro anche del primo giorno di eventi ed era stato bucato dai team Star Labs e Chim. Quello che però Pentest è riuscito a trovare ha fruttato al team 25.000 dollari.
La falla che è stata scoperta era infatti passata del tutto inosservata e l’hackeraggio è andato a buon fine nonostante il device sottoposto a questo stress test fosse stato aggiornato alla versione più recente di Android. Parlare di questo genere di avvenimenti, ovviamente, non deve trasformare ogni momento che passate con il cellulare in un momento di paranoia. Ma non si può negare che più gli smartphone diventano simili a piccoli computer per complessità e varietà di comportamenti, più il loro software diventa grande e di conseguenza complesso da gestire e da controllare e, esattamente come succede con i sistemi operativi dei computer, possono crearsi delle falle.
Giocare con lo smartphone, ci vuole la testa
Ogni tanto proponiamo su queste pagine videogiochi in offerta a zero euro, in particolare sullo store dei prodotti Android. E ogni tanto, allo stesso modo, vi segnaliamo anche i nuovi titoli mobile che Netflix mette a disposizione degli abbonati. Questo significa che in linea puramente teorica non c’è bisogno di andare cercando online su siti poco affidabili le versioni rootate delle app e dei videogiochi. Soprattutto perché occorre sempre ricordare che neanche online nessuno fa niente per niente e che se qualcosa viene distribuito in maniera gratuita da qualche parte deve nascondersi una piccola magagna. Ovviamente il discorso non vale per i software che si dichiarano open source. Stiamo parlando di app e programmi che in teoria sono a pagamento ma che vengono rimaneggiati per trasformarsi in gratuiti senza evidentemente il consenso degli sviluppatori.