Una controversa vicenda giudiziaria renderà alcune statuette molto difficili da trovare e il loro valore per i collezionisti aumenterà.
Il mercato del collezionismo è da sempre molto florido, soprattutto mondo del gaming. Action figure, carte e oggetti di vario tipo vengono venduti a prezzi spesso molto alti nei vari eventi dedicati al settore. Da adesso potrebbe esserci una nuova categoria di oggetti preziosi legati ai videogiochi.
Le statuette di Gaming Heads. Questi modelli non sono mai stati particolarmente rari o pregiati, ma potrebbero presto divenirlo a causa di una controversa vicenda che vede protagoniste Gaming Heads stessa e Sony. Tutto è nato quando, alla fine di settembre, Gaming Heads ha condiviso una nota in cui sostiene di aver ricevuto l’ordine di smettere di produrre tutte le statue con licenza PlayStation.
Non solo, ma anche di distruggere tutte le scorte. La vicenda si è fatto ancora più controversa quando l’azienda ha dichiarato che lo stop alla produzione è stato voluto proprio da Sony, l’azienda proprietaria del marchio PlayStation. Questo stop, se confermato, avrà effetti molto negativi sugli affare di Gaming Heads e, potenzialmente, anche su quelli di PlayStation.
C’è invece qualcun altro che può rallegrarsi di questa notizia: i possessori delle statuette in questione. Secondo Gaming Heads, la decisione di Sony influirà sia su articoli in pre-ordine (come la sua statua di Sly Cooper, la statua di Bloodborne e la statua di Ratchet & Clank), sia su prodotti attualmente disponibili (tra cui le statue di Ellie di The Last of Us Part II e le statue e i busti di God of War). Nella lettera, pubblicata su twitter, l’azienda ha apertamente criticato Sony, ma non ha spiegato il motivo di tale decisione.
Le statuette di Gaming Heads diventeranno sempre più rare e quindi costose per i collezionisti (Foto Instagram @gaming_heads) – videogiochi.com“Abbiamo lavorato con Sony PlayStation per più di 10 anni per portarvi alcune delle migliori collezioni di videogiochi e abbiamo cercato con forza di far loro cambiare idea”. Per quanto riguarda gli ordini effettuati, la società scrive che: “purtroppo, dopo aver fatto tutto il possibile, ci hanno detto di non spedire i vostri ordini”.
Sony non ha ancora fornito la sua versione dei fatti e non è ancora chiaro perché abbia deciso di terminare la partnership. Alcuni clienti hanno reagito con rabbia verso Gaming Heads stesso, perché sembra che stia cercando di indirizzare i clienti verso Sony per eventuali rimborsi. Altri hanno criticato invece Sony, accusandola di non avere a cuore gli interessi dei giocatori, ma solo i suoi.
In tutto questo, c’è qualcuno che invece può vedere in tutto questo un’occasione di guadagno: coloro che possiedono uno dei modelli di Gaming Heads. Queste statuette infatti, infatti, diventeranno più rare che mai. E tutti sanno quanto la rarità sia un ingrediente fondamentale nel mercato del collezionismo.
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