C’erano un po’ di dubbi riguardo a Bayonetta 2, principalmente il fatto che al timone di quest’operazione non ci fosse più il suo creatore originale, Hideki Kamiya. Dalla nostra prova hands-on, del resto, possiamo affermare tranquillamente che si tratta sì di un “more of the same”, ma l’esperienza è stata talmente amplificata ed esagerata da sembrare completamente un nuovo gioco.
Questo sequel riprende innanzitutto i punti di forza del primo del Bayonetta, tra tutti il suo gameplay, estremamente difficile ma allo stesso tempo anche molto equo: nonostante la quantità colossale di caos mostrato sullo schermo, Bayonetta 2 è un titolo che non imbroglia mai e, al contrario, vi farà sempre sentire in grado di padroneggiare la situazione. Il suo gameplay si basa infatti sulla filosofia “facile da imparare, difficile da padroneggiare”, permettendovi di realizzare la maggior parte delle combo con la semplice pressione di due tasti, che vi consentiranno di destreggiarvi agilmente nella maggior parte delle situazioni. Il fatto che il gioco sia divertente e appagante, anche mentre risalite la curva d’apprendimento, era del resto uno dei punti di forza principali di Bayonetta, ed è stato mantenuto intatto in questo seguito.
Nonostante la quantità colossale di caos mostrato sullo schermo, Bayonetta 2 è un titolo che non imbroglia mai e, al contrario, vi farà sempre sentire in grado di padroneggiare la situazione.
Il sistema di controllo, di conseguenza, è stato pensato in modo tale da permettere a tutti di affrontare il gioco, recuperando la “button mashing mode”, con cui diventerà possibile vincere anche semplicemente schiacciando i tasti in rapida successione. Si potrà poi “switchare” a una modalità di controllo costruita intorno al touchscreen del GamePad: basterà tracciare dei semplici gesti sullo schermo per muovere Bayonetta… e se volete semplicemente sperimentare con uno schema e vedere quale vi aggrada di più, sappiate che in ogni momento del gioco si può passare da una modalità all’altra dei controlli.
Sembra quasi che i Platinum Games abbiano alzato l’asticella per quanto riguarda la spettacolarità delle proprie battaglie.
Chi aveva provato il primo episodio si sentirà immediatamente a casa, anche quando sarà calato nel bel mezzo del combattimento, confusionario e sopra le righe come al solito. Ancora una volta, il gioco ha una spiccata tendenza a mettervi in situazioni apparentemente insormontabili, dove vi ritroverete circondati dai nemici; ma, per fortuna, la nostra occhialuta e sensuale strega è in grado di trarsi fuori d’impaccio usando le sue schivate, il che renderà fondamentale guardare le mosse degli avversari e reagire di conseguenza. Una delle cose più soddisfacenti di Bayonetta 2 è infatti l’immediatezza del feedback dei nemici, che vi permetterà di ragionare in maniera rapidissima e tattica, prendendo decisioni nel giro di pochi istanti. Vi tornerà utile in più di un frangente anche il Witch Time, versione “stregata” del classico bullet time, che vi consentirà di rallentare il tempo per organizzare meglio la controffensiva.
Sembra quasi che i Platinum Games abbiano alzato l’asticella per quanto riguarda la spettacolarità delle proprie battaglie, cosa che del resto non potevamo non aspettarci dopo quell’incredibile vortice di acciaio e azione che era Metal Gear Rising: Revengeance. Da quest’ultimo gioco, Bayonetta 2 ha appreso la capacità di stravolgere a proprio piacimento l’arena, andando ad affrontare le convenzioni e proponendo qualcosa di molto diverso dai tradizionali corridoi riempiti di nemici. Basti dire che in una sequenza potevamo controllare Bayonetta mentre combatteva sull’ala di un caccia, per poi saltare su dei massi fluttuanti e, infine, atterrare su di un treno lanciato a tutta velocità. Non che qui la situazione si calmasse, dal momento che ci siamo ritrovati faccia a faccia con un gigantesco boss.
Chi aveva provato il primo episodio si sentirà immediatamente a casa, anche quando sarà calato nel bel mezzo del combattimento, confusionario e sopra le righe come al solito.
La parola “ritmo” è del resto il mantra che anima interamente la produzione di Platinum Games: mai un momento di stanca, in un continuo rilancio di adrenalina e spettacolo. La varietà dei nemici è un altro punto di forza del gioco, che oltre ai semplici “minion” vi mette di fronte nel giro di brevissimo tempo a una grande quantità di boss; la chiave per vincere questi scontri è capire in che ordine di priorità è necessario sconfiggere gli avversari, ed essere sempre consapevoli di quello che accade intorno a voi.
Un altro gradito ritorno è poi quello degli attacchi Climax che, come suggerisce il nome, sono quelli che rappresentano uno dei momenti più pirotecnici dell’intero gioco. Queste mosse vi permetteranno infatti di evocare mostri infernali, che divoreranno letteralmente i vostri nemici. Ma, oltre a essere un espediente distruttivo particolarmente efficace, si tratta per Platinum Games anche di un’occasione per inserire nuovi stili e modalità di gameplay. Nella demo mostrata, infatti, il demone evocato da Bayonetta si rivoltava contro di lei, costringendo la nostra a volare nei cieli trasformando i propri capelli in ali.
Se tutto questo vi è sembrato assurdo, e vi è piaciuto, allora siete sicuramente le persone più indicate per apprezzare Bayonetta. Andremo a eviscerare ulteriormente l’ultima fatica di Platinum Games nell’imminente recensione, dove avremo finalmente modo di scoprire se il gioco riesce a mantenersi sempre fresco e coinvolgente per tutta la durata dell’avventura, fino al suo epilogo.
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