La scorsa Primavera fu un exploit di download in tutto il mondo e divenne talmente popolare, soprattutto tra i ventenni, che addirittura TikTok decise di crearne una sorta di clone per la sua piattaforma. Il grande successo, però, pare al momento essersi arrestato, al punto da rischiare il peggio, ovvero l’oblio. Scopriamo il fenomeno del social network BeReal.
Tempi duri per BeReal. Il social network dedicato alla fotografia, fondato in Francia nel 2021, dopo aver attraversato un periodo di enorme popolarità in particolare tra giovani adulti di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, ora pare mostrare di essere stato soltanto un entusiasmo passeggero, una moda temporanea, destinata ad affievolirsi.
E non solo: secondo alcuni osservatori, il rischio di passare presto al “dimenticatoio” é elevato. La sua peculiarità consiste principalmente nel concedere ai membri 2 minuti di tempo da quando si riceve una notifica per scattare una foto – oppure un selfie – e per condividerla poi con i propri followers.
Il che aveva attratto una gran quantità di utenti, tanto da essere nominata dalla stessa Apple la migliore app per iPhone dell’anno 2022. Tuttavia, in soli pochi mesi dalla strabiliante ascesa verso un primato così prestigioso, ecco giungere il tracollo. O meglio, l’arrestarsi repentino e corposo sia di download sia di utilizzo del servizio. Come mai?
I problemi emersi riguardo alla privacy ed al trattamento dei dati personali degli utenti
L’arresto dei download é avvenuto a seguito del clamoroso successo del terzo trimestre dello scorso anno, durante il quale la app era stata scaricata 40 milioni di volte, confermato poi quasi in toto dal quarto trimestre e dai 30 milioni di download raggiunti. Fino a ritornare a cifre più modeste di 16 milioni nel primo trimestre (peraltro non ancora concluso) del 2023.
Già, ma qual é il motivo? Com’é potuta passare dalla prima posizione tra le app più scaricate alla centoventesima? Senz’altro, l’aver riportato problemi significativi in quanto alla privacy ed al trattamento dei dati personali degli utenti (ad esempio, con la sezione “Discovery” del servizio che mostrava la posizione esatta di perfetti sconosciuti iscritti anch’essi alla piattaforma), non ha giocato a favore.
Ma forse c’è di più. E il caso di Facebook potrebbe tornare utile per capire alcune caratteristiche dei trend relativi ai social. Per quanto sia considerato un ambiente da “boomer”, Facebook continua ad essere la piattaforma più usata sul pianeta: 2 miliardi di persone al mondo continuano a farne uso ogni giorno, ovvero quasi la metà (il 40%) di tutti gli internauti sulla Terra. E le sue statistiche continuano a salire costantemente dal 2009. Dunque, potrebbe essere questa la prova di abitudini ormai consolidate tra gli utenti. Certo qualche trend temporaneo di fascino e di appeal può creare onde e flussi di fruizione oscillanti. Ma che riesca a consolidarsi nel settore, spostando masse di utenti una volta per tutte dagli ambienti ormai più “famigliari”, é tutt’altra storia.