Dopo anni di gestazione, approda finalmente sul grande schermo “Black Adam: la vendetta del Re Scorpione”. Il protagonista Dwayne Johnson veste per due ore di puro intrattenimento i panni del supereroe, dopo un’instancabile attività di promozione da lui stesso svolta per realizzare il film e portarlo nelle sale.
Ci sono voluti anni ed anni per raggiungere il risultato di “traghettare” Black Adam dai fumetti al grande schermo. Un progetto fortemente agognato da Dwayne Johnson che, sin dai primi passi di pre-produzione del film, era stato indicato come il protagonista prescelto, e che non si é risparmiato nel continuare a promuovere il progetto nonostante innumerevoli difficoltà, che hanno portato in più occasioni il lavoro sull’orlo del restare arenato ed al rischio di rimanere incompiuto.
E invece eccolo approdare nelle sale. E le prime recensioni emerse parlano di due ore di puro intrattenimento, con una bilancia che pende più verso la promozione degli sforzi cinematografici compiuti. Dunque, pare certo che ne sia valsa la pena, soprattutto per Dwayne Johnson, che convince con un’interpretazione non semplice, distante dal suo repertorio, ma ritenuta totalmente riuscita e convincente.
La critica, tuttavia, non ha risparmiato rimbocchi su alcuni aspetti realizzativi. Come d’altronde, é normale che sia. Tra i più sottolineati, alcune scene pensate con scelte narrative in certi casi un po’ troppo “cliché”, in altri un po’ prevedibili ed in altri ancora un poco confuse ed irrisolte. Ma, tutto sommato, con un bilancio complessivo positivo.
Il film si presenta ad un crocevia tra il genere fantasy ed il fantascientifico. La storia é ambientata nella città mediorientale di Kahndaq ed ha origine in un passato remoto di circa 5.000 anni fa. Dopo un periodo di ricchezza e di benessere per la città, un nuovo sovrano conduce la popolazione alla miseria per realizzare una corona magica e potente, la Corona di Sabbac.
Ed ecco che all’anti-eroe si contrappone l’eroe del racconto, un Campione che non accetta le angherie a cui la popolazione viene costretta dal sovrano attraverso lavori forzati ed a questi si ribella con l’obiettivo di sconfiggere il suo piano e di spodestarlo da un trono per cui non lo ritiene degno.
Ecco dunque un salto temporale che ci riporta ai giorni nostri. Kahndaq è in mano ad un gruppo criminale, l’Intergang, anch’esso in cerca della Corona per utilizzarne i poteri a proprio vantaggio. Ma il Campione ritorna, solo ancora più furioso e brutale. Per questo la Justice Society ed i suoi membri cercheranno di porre un freno alla sua ira e di ricondurlo al codice dell’eroe. Il resto, chiaramente, non é svelabile. Se non al Cinema (ma qui di seguito riportiamo l’anteprima).
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