Blizzard ha appena comunicato di star abbandonando uno dei più grandi mercati del mondo per il videogioco.
Il numero di videogiocatori in tutto il mondo non fa altro che salire da quando per la prima volta dei pixel si sono mossi sotto il controllo esterno di un ingegnere voglioso di cambiare il mondo. E in meno di mezzo secolo le continue rivoluzioni tecnologiche che abbiamo visto e di cui siamo stati in qualche modo anche fautori, in quando consumatori paganti, hanno portato a dei risultati incredibili. Poche altre industrie sono passate in così poco tempo da Pong a God of War Raganrok, con una evoluzione che è tanto profonda quanto estesa.
E col passare del tempo i videogiochi sono in qualche modo diventati non solo più accessibili e popolari, ma addirittura di moda. Una nuova forma di intrattenimento, un nuovo medium, che unisce persone molto diverse tra di loro. E grazie ad internet e alla possibilità di giocare e chattare a distanza, anche di unire appassionati che vengono da Paesi lontanissimi, che altrimenti non avrebbero mai interagito. Purtroppo però oggi dobbiamo dare una notizia molto diversa, dei videogiochi che invece di creare unione fanno saltare tutti i ponti e abbandonano un numero enorme di appassionati.
Blizzard chiude i server in Cina
Blizzard, uno dei colossi del settore dei videogiochi, ha appena comunicato una decisione storica. L’azienda americana, infatti, ha rivelato di non essere riuscita a trovare un accordo convincente con NetEase, azienda che si occupava della distribuzione dei suoi prodotti in Cina. E così, dopo 14 anni di sodalizio, le due realtà si sono separate, con Blizzard che ha annunciato la sua volontà di abbandonare completamente il mercato cinese. Si parla di uno dei bacini di utenza più grandi e importanti del mondo, che al momento conta circa 600 milioni di videogiocatori attivi, con tantissimi appassionati ai titoli Blizzard. Si considerino IP come World of Warcraft, Hearthstone, Warcraft III: Reforged, Overwatch 2, StarCraft, Diablo 3, Heroes of the Storm e tante altre, attivissime e seguitissime nel mercato asiatico. Il comunicato ufficiale vede nel prossimo 23 gennaio 2023 il giorno in cui tutti i titoli non saranno disponibili per il mercato cinese.
Ma perché? I motivi dietro questa scelta non sono stati ufficializzati, ma potrebbero essere vari. Il comunicato del colosso americano parla di “mancato accordo con NetEase“, ma probabilmente non è questa la vera causa dietro una decisione del genere. Una troncatura così netta potrebbe invece essere legata alle recenti nuove leggi annunciate dal Partito Comunista Cinese, che ha imposto regole ferree al mercato dei videogiochi. Si pensi al fatto che un nuovo gioco deve passare otto mesi di controlli governativi, alle restrizioni sulla quantità di ore che si possono passare a giocare ed una generale stretta sugli appassionati e gli sviluppatori.
Vi segnaliamo uno stranissimo nuovo brevetto ufficiale di Playstation che sta confondendo proprio tutti, e quali sono i piani di Santa Monica per il futuro dopo God of War Ragnarok.