Oltre a tutte le beghe legali della compagna di disavventure Activision anche Blizzard sembra avere più di qualche problema: stavolta la praticamente inossidabile community di Hearthstone si sta facendo sentire a causa di una decisione che pare ovviamente fuori scala rispetto al gioco.
Quello che avevano in mente gli sviluppatori quando l’anno scorso hanno iniziato ad aggiungere le famose carte diamante non ci era molto chiaro: le carte diamante infatti non sono altro che una versione animata delle carte normali e si trovano di solito dentro i pacchetti espansione oppure quando riuscite a completare tutto un set di carte leggendarie.
Ma adesso c’è una carta in particolare che non può essere ottenuta come le altre carte diamante. Ed è proprio il modo in cui questa carta può entrare nei mazzi dei giocatori di Hearthstone ad averli fatti imbestialire.
Ovviamente la carta diamante di cui stiamo parlando non costa un milione di dollari ma costa comunque soldi veri se la volete nel vostro mazzo. Si tratta dello sciamano orco Drek’Thar che potete portarvi a casa per 3000 pezzi d’oro oppure 24,99 dollari. Stiamo parlando di più di 20 euro (o 35 dollari canadesi come fanno notare su reddit) per un po’ di pixel che si agitano su uno schermo.
L’unico aspetto positivo è che si tratta di una carta che non influisce in nessun modo sulle statistiche del vostro mazzo ma ha uno scopo puramente cosmetico. Ciononostante, 25 dollari per una singola carta che tecnicamente si sarebbe potuta ottenere anche giocando, se durante gli eventi dell’espansione Fractured invece che vincere l’Alleanza avessero vinto le Orde, sta provocando una ondata di ragionevole sdegno. E infatti su reddit nel forum dedicato proprio al gioco Blizzard, i commenti sono piuttosto coloriti. E ce n’è uno in particolare su cui ci vorremmo soffermare. L’utente Skyreal commenta così: “In pratica questo punto è un NFT”.
Ci verrebbe da dire sì e no. Sì perché nella filosofia degli NFT si tratta di oggetti digitali che sono l’equivalente di un’opera d’arte e che quindi hanno l’unica funzione di inorgoglire chi la possiede, ma tecnicamente non si tratta di un NFT ( non ancora almeno) perché si tratta di un prodotto digitale messo a disposizione di chiunque voglia sborsare i 3000 pezzi d’oro o i 25 dollari necessari. Potrebbe però diventarlo se, per esempio, qualcuno decidesse di investire comprando magari 5 o 6 carte per poi provare a rivenderle in qualche oscuro angolo del web.
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