Quello che arriverà alle famiglie italiane a partire da luglio sarà un assegno unico che verrà calcolato, principalmente, in base al numero dei figli e dell’età. Ma come cambiano i sussidi statali nei fatti?
A stragrande maggioranza il Senato ha approvato l’assegno unico familiare. La votazione è arrivata un anno circa dopo l’approvazione da parte della Camera, avvenuta a fine luglio dello scorso anno. Ora resta da capire effettivamente come funzionerà l’assegno per i figli.
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Quello che entrerà ufficialmente in vigore a partire dal primo luglio di quest’anno è un assegno unico per i figli che dovrebbe erogare, in media, €250 circa per ogni figlio a carico. La prima notizia interessante è che si potrà decidere di ricevere questo assegno o come un assegno vero e proprio, quindi come un contributo mensile che arriverà sul conto oppure decidere di utilizzarlo come credito d’imposta. Utilizzandolo come credito di imposta significherà che al momento di pagare le tasse gli assegni che si sarebbero dovuti ricevere per i figli andranno ad ammortizzare le tasse che andranno eventualmente pagate.
Non tutte le famiglie, però, riceveranno i €250: infatti l’importo effettivo di questo assegno unico per i figli verrà calcolato in base allo ISEE. Di conseguenza, potrà subire delle variazioni, potrà essere aumentato nei casi di ISEE molto basso ma potrà anche essere ridotto o azzerato in caso di ISEE molto alto. Si potrà beneficiare dell’assegno unico per i figli a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del diciottesimo anno d’età di ciascun figlio.
Questa soglia viene spostata a 21 anni se i figli sono studenti, per esempio studenti universitari, o sono impegnati in altre attività come per esempio servizio civile, tirocinio, oppure ancora abbiano un reddito molto basso e che non deve superare i €4000 l’anno. La soglia rimane a 21 anni anche per i figli registrati come disoccupati. Nel caso in famiglia sia presente uno o più figli disabili il limite d’età viene eliminato.
Una novità molto interessante dell’assegno unico è che tutte le famiglie potranno beneficiare dell’assegno: prima infatti alcune categorie erano escluse. Adesso, invece, anche le famiglie omogenitoriali o unigenitoriali potranno usufruire del bonus, come potranno usufruirne in maniera indistinta dipendenti, partite IVA e incapienti. L’unico requisito sarà, ovviamente, avere almeno un figlio.
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L’assegno per i figli va, in buona sostanza, sostituire tutti i vari bonus e premi che nel corso delle legislazioni erano stati attuati per migliorare almeno in parte la situazione delle famiglie italiane e, in un certo senso, incentivare la natalità. Spariscono quindi il bonus mamme, l’assegno dedicato al terzo figlio, le detrazioni Irpef per i carichi familiari, i bonus bebè e tutte le altre forme di sostegno alla famiglia che saranno quindi incorporate in questo assegno unico.
Ciò che resta da capire è l’effettivo importo dell’assegno unico per i figli nelle diverse fasce. Per avere queste informazioni occorrerà attendere che arrivino i decreti attuativi che trasformano la legge da intento in pratica. I decreti attuativi arriveranno entro 90 giorni, quindi a partire da luglio tutte le famiglie potranno ricevere l’assegno per i figli.
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