Tanti giocatori e tante giocatrici ci avevano un po’ creduto ma quello che si è visto di sfuggita nell’ecosistema di cui fa parte Xbox Game Pass è stato in realtà un errore che tutti si sono poi affrettati a riconoscere.
Uno di quegli errori che ogni tanto capitano proprio sulle piattaforme e che ricorda la notizia poi in realtà sgonfiatasi rapidamente che riguardava un videogioco molto atteso e quelle che potevano essere le sue diverse versioni. Guardando però la situazione a posteriori, ci eravamo tutti solo lasciati prendere un po’ dall’entusiasmo.
Sul Game Pass ci sono già al momento abbastanza grossi titoli e non c’è posto anche per quest’altro. Almeno non per qualche altro anno. Se lo volete lo trovate a pagamento. O su Steam, forse.
Il mistero del logo Xbox Game Pass apparso e poi scomparso
Per un momento tanti avevano pensato che un altro capitolo della saga di Assassin’s Creed prodotta da Ubisoft fosse pronto ad entrare, magari solo a tempo determinato, sul servizio di abbonamento delle console Microsoft. Qualcuno, infatti, aveva notato che esattamente come per Origins, anche nella pagina dedicata a Assassin’s Creed Valhalla sul Microsoft Store era improvvisamente apparso il piccolo ma riconoscibile logo del Game Pass.
Una anomalia che non era stata registrata da nessun leaker? Eppure anche parlando di notizie ufficiali, Xbox ha l’abitudine di annunciare con almeno 15 giorni di anticipo i giochi in arrivo sul suo servizio di abbonamento. La verità è stata rivelata poi direttamente da Ubisoft che ha chiarito che si è trattato solo di un errore. E infatti adesso il piccolo logo del Game Pass è stato eliminato. Ma sarebbe stato davvero così strano vedere Assassin’s Creed Valhalla sul Game Pass? Sono passati un paio d’anni da quando è stato pubblicato e sarebbe potuta essere una mossa interessante. Ma, visto l’altissimo numero di giocatori, probabilmente Ubisoft non è ancora pronta a passare il confine con il suo gioco più recente e darlo in pasto agli utenti del game pass .
Anche perché in realtà quello che Ubisoft sembra essere pronta a fare è invece riaprire le porte chiuse su Steam e quindi abbandonare almeno in parte l’idea di avere un proprio ecosistema. Con una mossa che ricorda quanto ha deciso di fare anche Electronic Arts che, in silenzio e senza troppo clamore, sta tornando sullo store di Valve nonostante l’una e l’altra società abbiano più volte chiarito di non trovarsi bene con le regole imposte su Steam in termini di percentuale da lasciare sul piatto al servizio.