Con il rafforzarsi dei servizi di abbonamento come il Game Pass di Xbox ma anche il Playstation Plus aumenta il numero di persone che comincia a pensare in automatico che giochi in arrivo un domani tra cui magari GTA 6 potrebbero fare il loro debutto direttamente su queste piattaforme.
Ma il publisher Take Two ha le idee piuttosto chiare su come i giochi di cui si occupa possano beneficiare di queste nuove dinamiche di fruizione. E la prima cosa che il CEO Strauss Zelnik ha voluto chiarire è che non si tratta di una opzione per ora messa sul tavolo.
Se volete quindi giocare con il prossimo Grand Theft Auto sarete ancora costretti a acquistare la vostra copia fisica come avete fatto finora. Il ragionamento portato avanti durante l’ultimo incontro con gli investitori da parte del CEO di Take Two in realtà non fa una piega e ci aiuta anche a cambiare per un momento prospettiva riguardo proprio i servizi di abbonamento, che qualcuno da sempre cerca di bollare come il male assoluto.
GTA 6 non sarà né Game Pass né PS Plus
Quando un publisher parla con i giocatori si tende sempre, per dovere di marketing, a utilizzare parole enormi e qualche iperbole. Le idee che potremmo definire invece più serie vengono espresse nel momento in cui lo stesso publisher deve rispondere a domande precise e circostanziate da parte di chi fa arrivare i fondi che pagano gli stipendi e tengono in piedi tutto il carrozzone. E’ per questo che la lettura degli incontri con gli investitori sono un ottimo sistema per entrare nel lato business dei videogiochi.
Un esempio è proprio ciò che si può leggere dalla trascrizione dell’ultimo incontro relativo al Q3 del 2023 in cui Strauss Zelnik ha risposto ad una serie di domande e questioni riguardo l’andamento della società. Nel corso dell’incontro, per esempio, Zelnik ha sottolineato che nonostante aver raccolto nel terzo quarto 1,38 miliardi di guadagni netti la somma non è corrispondente in pieno a quelli che erano gli obiettivi iniziali. Ciononostante le vendite di Grand Theft Auto 5 hanno superato le aspettative soprattutto del periodo delle feste, portando il totale delle copie vendute a oltre 175 milioni. E questo ci porta anche a pensare se nel futuro, giochi come GTA 6 potrebbe però avere un lancio direttamente in abbonamento.
“Un business ancora relativamente piccolo”
La risposta a una domanda che parlava proprio del modo in cui il Game Pass possa o meno cambiare il modo in cui i giocatori si relazionano con i nuovi titoli o se c’è la sensazione che l’arrivo del Game Pass possa avere avuto un impatto sul coinvolgimento nel corso degli ultimi quarti è quanto mai chiara: “non penso“. E Zelnik poi prosegue: “siamo entusiasti all’idea di essere coinvolti con i servizi in abbonamento per i nostri titoli che si trovano nel catalogo al momento giusto. Pensiamo che sia questo il modo corretto per sostenere questi servizi“. E il motivo di questa cautela è che “l’abbonamento è un business ancora relativamente piccolo“, soprattutto perché a quanto pare Take Two non è affatto colpita dall’annuncio fatto da Microsoft che il Game Pass è arrivato a 25 milioni di iscritti “non stiamo parlando ancora di business che hanno una base grossa“.