Una brutta notizia quella che è stata data da Paradox Interactive che si tira fuori completamente da un famoso genere di videogiochi.
Il mondo dei videogiochi è assolutamente spietato e non conosce concetti come il perdono, la calma o il dare una seconda possibilità, se non in rarissimi casi. Ora che è diventata ufficialmente un’industria videoludica, questo universo riesce ad essere contemporaneamente incredibilmente bello, complesso, divertente e toccare temi speciali, eppure anche efficiente, freddo, inflessibile e calcolatore. L’equilibrio tra queste due componenti è forse quello che determina chi domina il mercato del gaming, e chi invece fallisce miseramente.
Sono tante le realtà che nel corso degli anni, proprio perché il mercato e soprattutto i videogiocatori sono diventati sempre più difficili da accontentare, hanno scelto di muoversi con calma e invece di usare le proprie finanze e le proprie abilità su tantissimi progetti diversi di andare a cercare un genere di nicchia o comunque un tipo di prodotto in cui specializzarsi e sperare di diventare leader assoluto di quel tipo di esperienze.
Si pensi a cosa ha fatto EA con tantissimi prodotti sportivi, o ancora a quello che faceva BioWare con gli RPG. Ancora oggi Playstation è famosa per i propri grandi action-adventure in terza persona con una forte componente narrativa e difficilmente potremmo dire FPS senza farvi pensare immediatamente ad Activision. Con questo modello, negli anni, si sono create delle dinastie di titoli che assorgono a esempio di un genere, con tutti gli altri sotto, a inseguire. E chi proprio non riesce neanche a competere. Come probabilmente succederà anche con EA Sports FC 26.
Tra i publisher più importanti del mondo c’è senza dubbio Paradox Interactive. Una realtà nata a Stoccolma, in Svezia, e che man mano si è specializzata nella creazioni di grandi giochi strategici che hanno milioni e milioni di giocatori attivi, per anni. Titoli di successo enorme come Crusader Kings, Hearts of Iron, Victoria, Europa Universalis e Stellaris.
Ultimamente però ha provato a buttarsi nei giochi strategici a turni con Lamplighters, che però si è rivelato un insuccesso enorme, portando la compagnia a decidere di abbandonare completamente il genere. “L’esecuzione è tutto”, ha chief executive officer Mattias Lilja a Rockpapershotgun. “Forse c’è XCOM e nient’altro. Forse qualcuno realizzerà un gioco di successo in stile XCOM e io farò la figura dell’idiota, ma al momento questo è il nostro pensiero”.
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