Uno dei team di sviluppo diventati celebri per alcuni videogiochi horror molto particolari hanno deciso di riscrivere le regole fondamentali del genere partendo dal buio.
Quando si pensa all’horror, e si cerca l’horror nei videogiochi, i titoli che vengono immediatamente alla memoria sono Silent Hill, Resident Evil e per chi ama lo spazio Dead Space.
Anche solo prendendo questi tre esempi ci si rende conto di come buona parte della atmosfera, della claustrofobia e del terrore che si sprigiona deriva dal fatto che le ambientazioni impediscono di vedere con chiarezza quello che sta succedendo. In questo modo i developer possono adottare quegli stessi meccanismi che si vedono al cinema e particolare il sistema dei jumpscare, ovvero delle cose che appaiono all’improvviso e mettono paura.
Un po’ in controtendenza c’è invece un team di sviluppo che ha mostrato alla Gamescom 2023 il frutto del loro lavoro recente che dovrebbe creare una esperienza horror senza avere un videogioco completamente al buio.
Little Nightmares è stata una delle sorprese più particolari della Gamescom di quest’anno soprattutto perché a differenza del primo e del secondo capitolo sviluppati da Tarsier Studios è stato affidato da Bandai Namco a Supermassive Games. Gli stessi sviluppatori della serie The Dark Pictures.
E con un pedigree del genere ci si aspetta ovviamente esperienze diverse e magari anche un po’ più adulte e mature. Quello che è il risultato immediatamente evidente anche dal primo trailer di apertura nel corso dell’evento iniziale della Gamescom è che sono cambiati i protagonisti. Non ci sono più Six e Mono ma Alone e Low che, con delle dinamiche che ha tanti hanno già ricordato It Takes Two o Unravel, devono attraversare un ambiente nuovo e ostile a modo suo lavorando in co-op.
Proprio il nuovo ambiente è forse l’elemento distintivo di Little Nightmares 3, che vuole essere un videogioco horror ma, come sottolineato da Supermassive Games, non è strettamente necessario che per essere un videogioco horror ci sia solo il buio. Si tratta di come viene gestita l’atmosfera, degli elementi apparentemente casuali che vengono aggiunti e il deserto di Necropolis, questo è il nome della nuova area, offre una sensazione ricorrente di ansia e agitazione senza per forza spegnere il sole.
Il team di sviluppo, oltre a decidere per un horror atmosferico ma non facile, ha voluto poi mantenere un’idea di co-op solo online. Anche in questo caso la motivazione riguarda l’esperienza di gioco. Come spiegato dal producer Bandai Namco Coralie Feniello, con la co-op in locale si sarebbe persa parte della atmosfera trasformando un po’ il gioco in una esperienza da festa cosa che Supermassive ovviamente non vuole. Ognuno con i propri demoni ma insieme per arrivare in fondo. Questa è la nuova filosofia di Little Nightmares 3.
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