Quanto ci è voluto prima di avere la patch di Call of Duty Black Ops 6? L’orologio del mondo si è fermato a 48 ore circa. All’interno una piccola valanga di aggiustamenti necessari.
Quando si parla di videogiochi si parla anche di quanto tempo gli sviluppatori passano a piallare e a sistemare quello che sanno già non funzionerà. Dietro le quinte ci sono storie di team di sviluppo a cui non è stato dato tempo sufficiente per lavorare, di publisher che sapevano dall’inizio dell’esistenza di alcuni bug e non hanno fatto nulla, di problemi saltati fuori all’improvviso.
Perché con la tecnologia questo succede: puoi fare tutte le previsioni che vuoi ma qualcosa andrà storto comunque. E, quando qualcosa va storto, arrivano le patch. Ma siamo anche abituati alle famose patch del giorno 1. Nel caso di Call of Duty Black Ops 6 dobbiamo cominciare a chiamarla Patch del giorno 2. Perché ci sono volute 48 ore.
Il nuovo capitolo di Call of Duty, arrivato come un uragano anche attraverso il Game Pass, ha portato un picco enorme di utenti che non può essere negato. Ma i server sembrano aver retto. I problemi sono stati altri. Ma sono stati per la maggior parte corretti proprio con la patch arrivata a circa 48 ore di distanza dal lancio.
Erano risultati infatti per esempio molto fastidiosi alcuni problemi nel matchmaking come pure quello che accadeva all’interno di Liberty Falls nella missione secondaria di Terminus. Nel primo caso il rimpiazzo dei giocatori non più presenti nella partita avviene ora con un po’ più di celerità e un po’ più di stabilità, nel secondo caso i giocatori si erano trovati con orde di zombie inarrestabili vittima di uno spawn infinito. Altri problemi nel lungo changelog riguardano per esempio le mappe che contenevano alcuni brutti exploit.
Sono stati anche migliorati gli XP per le modalità che invece risultavano deludenti, tra queste le mappe Control e Gunfight, è migliorata la modalità teatro per chi vuole riguardare le clip delle proprie imprese o delle imprese degli altri. Altri miglioramenti si vedono anche nel modo in cui le gobblegum funzionano. Nello specifico ce n’era una che avrebbe dovuto da subito fornire una Wonder Weapon e invece non si attivava nulla.
Le patch del giorno 1 sono ormai una non novità anche se, certe volte, ci piacerebbe che i changelog fossero un po’ più corti. Perché ogni tanto ci viene da chiederci se, per esempio, i malfunzionamenti nei loadout non sono qualcosa che si può risolvere alla fonte con un po’ più di playtest e senza avere fretta di incontrare il pubblico (a proposito di playtest, volete provare il nuovo The Witcher?).
Online, al netto di chi ovviamente ha riscontrato problemi per la quantità di persone collegate contemporaneamente, non ci sono per ora grosse lamentele. Il che è già un bel passo avanti quando si tratta di giochi di queste dimensioni.
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