Quando un giocattolo di dieci anni si rompe e smette di funzionare senza speranza di riparazione, di solito basta buttarlo o trovare qualche modo per riciclarne le parti. Ma cosa succede se si è così affezionati a quell’oggetto come fosse un animale domestico? In Giappone, le persone hanno deciso di celebrare veri e propri funerali per dire addio al proprio cane robot AIBO di Sony.
Originariamente introdotto nel lontano 1999, AIBO – Artificial Intelligence roBOt – ha venduto oltre 150.000 unità, nonostante l’oneroso prezzo di 2000 $. Fino a marzo dello scorso anno, la società giapponese ha fornito servizi di riparazione per i robot, ricchi di sensori, telecamere e dispositivi che rendono il loro comportamento straordinariamente realistico. Tuttavia le aziende più piccole hanno dato la loro disponibilità nel continuare a riparare AIBO, ma i pezzi di ricambio sono sempre di meno e i cani robot hanno cominciato a “morire” uno dopo l’altro.
Così, quando viene stabilito che un AIBO non ha possibilità di essere riparato, le sue parti funzionanti vengono prelevate e conservate nel caso in cui un’altra unità avesse bisogno di ricambi. Ma non prima che il proprietario del cane robot dia il suo consenso, un po’ come succede con la donazione degli organi.
Il mese scorso in un tempio buddhista vecchio di 450 anni, situato a Isumi (fuori Toyko), si è tenuta una cerimonia funebre in stile giapponese per commemorare una collezione di AIBO irreparabili.
Potrebbe sembrare esagerato (e magari lo è), ma chiunque abbia affrontato la perdita di un animale domestico potrà capire quanto sia difficile dire addio a un compagno di tutti i giorni.
FONTE: Phys.org