Per Activision-Blizzard è esplosa l’ennesima granata che sta gettando una luce sempre più raccapricciante sulle dinamiche interne delle due società.
Il racconto stavolta arriva da Twitter ed è a dir poco rivoltante ma, purtroppo, coerente con la melma che abbiamo visto affiorare nei mesi scorsi. Una situazione che sta portando grandi società come Xbox, Nintendo e PlayStation a prendere ufficialmente le distanze non solo dai prodotti Activision-Blizzard ma anche da Bobby Kotick, CEO di Activision coinvolto in prima persona da accuse di molestie e discriminazioni.
La situazione per Activision-Blizzard è compromessa al punto tale che nessun titolo della società è stato voluto da Geoff Keighley ai Game Awards e durante l’evento è stato ribadito chiaramente che non ci sarebbe stato spazio per i giochi di questa società, escluse le nomination per i premi che sono frutto del lavoro della giuria. In California dove c’è la sede di Activision-Blizzard le denunce si stanno susseguendo così come gli atti di protesta e gli scioperi.
A raccontare la storia su Twitter è Jessica Gonzalez che lavora proprio nella compagnia e che ha raccontato sul suo account la storia di un’altra dipendente: Stephanie Lyon. Il racconto di Lyon è un compendio di che cosa significa essere discriminati e molestati sul luogo di lavoro. Lyon racconta infatti di come la sala dedicata all’allattamento negli uffici di Activision-Blizzard fosse del tutto inadeguata per accogliere le madri. A partire dalle sedie su cui si sarebbero dovute sedere ma che impedivano di mantenere una posizione comoda sia per allattare sia per usare il tiralatte, passando per il tavolo in legno e impossibile da mantenere pulito e per le prese, mancanti, e che quindi impedivano di lavorare o di guardare qualcosa per passare il tempo.
E se state pensando che durante l’allattamento o quando si usa il tiralatte non c’è necessità di usare una presa per collegare un PC probabilmente avete bisogno di passare un’ora seduti per terra a fissare un muro impossibilitati a muovervi. Ma forse quello che più di tutto ci fa orrore è il racconto che Lyon fa di quello che accadeva spesso al latte materno lasciato nel frigorifero che in teoria sarebbe dovuto essere dedicato proprio alle mamme: nonostante i lucchetti (a quanto pare fin troppo facili da aprire) molti colleghi maschi si sono infatti più volte appropriati del latte materno.
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Lyon racconta poi delle scarse condizioni igieniche della stanza che a quanto pare non era degna dello stesso trattamento di pulizia del resto degli uffici. Più la storia va avanti e più è chiaro come dentro Activision-Blizzard in particolare ma probabilmente anche in altre società ci sia bisogno di fare ancora molta strada per percepire le donne come membri dotati degli stessi diritti dei colleghi maschi, in grado di svolgere lo stesso lavoro e in quanto esseri umani degni di rispetto.
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