Il 2023 che arriva è un altro anno in cui provare tutti a essere gamer più buoni. A seconda di cosa significhi per voi essere più buoni noi intanto proviamo a buttare qui qualche spunto tra i propositi della redazione.
Prima di passare alla lista di ciò che vorremmo fare diversamente nei prossimi dodici mesi vale la pena ricordare che anche con i buoni propositi occorre essere buoni. E’ facile infatti che non arriveremo a dicembre 2023 con tutte le caselle a posto e ci troveremo di nuovo a parlare di cosa fare meglio nel 2024.
Ma tentare non nuoce, come insegnano i roguelike. Al massimo toccherà ricominciare da capo con un nuovo livello costruito a caso e del quale, ovviamente, nessuno ha una mappa. Lanciamoci allora e vediamo cosa possiamo provare a fare superato il trenino e il cotechino.
L’evoluzione dei giochi e dei sistemi di gioco ci sta portando lentamente tutti verso lo streaming e sarà quindi anche sempre più probabile incontrare nuovi giocatori o scontrarsi con essi. Il primo buono proposito è quindi quello di ridurre al minimo l’eventuale hate speech. Non vi stiamo dicendo che se venite battuti in maniera plateale non potete urlare contro gli dei ma limitatevi a qualche urlo allo schermo senza inveire contro chi ha giocato meglio di voi. Se poi riuscite a non cadere nel tranello del rage quit per cui mandate tutto a carte quarantotto perchè non siete (ancora) capaci ancora meglio.
I videogiochi tirano fuori tutto. Non solo il meglio ma anche e soprattutto il peggio se non si gestisce il proprio mondo interiore. Lasciate che tirino fuori il meglio o quanto meno che non vi trasformino in un fiume di hate speech. Il che ci porta a un altro proposito: siate aperti alle avventure nuove. Nel sottobosco della grande foresta in cui crescono i God Of War e gli Assassin’s Creed e in cui troveremo prima o poi la strada anche per Prince of Persia e, perchè no, Beyond Good and Evil 2 (lasciateci sognare suvvia!) , crescono rigogliosi e piacevoli cespugli di giochi indie che aspettano solo di farvi cambiare idea sull’assioma budget uguale gioco bello. Il Game Pass esiste in pratica proprio per questo motivo.
Ma non cominciate cento giochi e lasciateli lì a languire. Il rovescio della medaglia dello streaming e degli abbonamenti è che c’è tanto da vedere, tanto da provare e in alcuni casi tanto da scaricare. Provate ciò che volete ma non saltate da un gioco all’altro alla prima difficoltà. E non abbiate paura di dire che quello che piace a tutti a voi non piace: sono giochi non una gara di popolarità (non per voi).
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