Il software MidJourney, che si basa sull’intelligenza artificiale per creare immagini a partire da un testo descrittivo, continua a far scalpore: conquista sostenitori sfegatati così come convinti detrattori – tra cui moltissimi artisti e disegnatori, anche di fama mondiale – che temono che i servigi di un calcolatore possano essere ben presto richiesti assai più delle abilità di illustratori e designers. Ed ora spunta sull’App Store un servizio assai simile, che promette di raggiungere gli stessi risultati: scopriamo tutti i dettagli.
Si chiama “Draw Things: AI Generation”. E’ stata realizzata dallo sviluppatore Liu Liu e consente di creare e modificare immagini grazie all’intelligenza artificiale, in base a testo descrittivo prodotto dagli utenti. E’ una app, dunque, che rientra nella categoria definita “AI Art Generator”, ovvero la generazione di “arte” attraverso appunto la artificial intelligence. A poche settimane dal lancio sull’App Store di Cupertino, sta macinando download su download.
Per chi non fosse al corrente di cosa sia un AI Art Generator, immaginate di voler disegnare un soggetto di fantasia, ad esempio un astronauta in sella ad un cavallo spaziale che va in esplorazione nella galassia: ebbene, invece di prendere matite, colori e tela, aprite l’app, scrivete la descrizione a parole e l’intelligenza artificiale vi restituisce la grafica che avete richiesto. In quattro e quattr’otto, senza dispendio di tempera, grafite, carboncino, colori ad olio oppure spray.
E’ un programma di generazione di grafica a partire dal testo che abbiamo conosciuto tramite softwares come DALL-E, Imagen di Google ed il popolare MidJourney che, attraverso la piattaforma Discord, raduna ad oggi quasi quattro milioni e duecentomila membri attivi. Numeri significativi e, soprattutto, attualmente in continua crescita.
E’ senz’altro un tema che divide. E’ giusto che l’espressione artistica relativa all’immagine – ovvero la grafica, la pittura ed anche la fotografia ed il video – venga delegata ad un computatore? Certo, indicandogli a parole ciò che si intende realizzare e dunque instradandolo nel percorso realizzativo, ma prescindendo dalla realizzazione manuale di un artista? Il quale ben sa che, nello “iato” tra l’idea e la realizzazione, tutto può mutare, in conseguenza di un moto vorticoso di suggestioni offerte dalla materia che si va a plasmare?
E che addirittura all’intelligenza artificiale vengano consegnati primi premi a mostre d’arte, valorizzandone i risultati raggiunti tramite calcolo più di quelli raggiunti da disegnatori, pittori e fotografi, come accaduto alla Colorado State Fair la scorsa Estate? O che alle AI vengano affidate le realizzazioni di comics e Manga, copiando addirittura gli stili dei fumettisti storici e riproducendoli fedelmente? Secondo i detrattori, una barbarie disumanizzante, che toglie spirito ed anima all’arte, crea disoccupazione e conduce verso una preoccupante forma di omologazione.
D’altro canto, secondo i sostenitori, é uno strumento semplice, efficace, veloce ed alla portata di chiunque. E domandano: “Perché no?”. Il dibattito é aperto ed assai acceso. E tu che leggi: cosa ne pensi? Meglio a mano, oppure a bit?
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