Su Escape from Tarkov esattamente come sui grandi multiplayer Activision e Electronic Arts c’è un problema di cheater ma il publisher di questo gioco in particolare ha deciso di andare un passo oltre il ban. E a quanto pare molti sembrano apprezzare questo modo di fare nei confronti di chi bara.
Il problema dell’utilizzo di mezzi e mezzucci per vincere una partita in un videogioco online è purtroppo lontano dal trovare una soluzione definitiva e generale. Ogni team di sviluppo e ogni publisher cerca in qualche modo di arginare il problema a modo suo. Per la maggior parte si tratta di sistemi che hanno lo scopo di individuare rapidamente i giocatori che cercano di costruirsi un vantaggio illecito installando e avviando pezzi di software che permettono loro di fare cose che non dovrebbero poter fare.
Allo sviluppo di software e sistemi di riconoscimento dell’utilizzo dei cheat si aggiunge poi anche un rapporto con la community. Rapporto fatto di solito di comunicazioni periodiche con cui il developer o il publisher fanno sapere di avere eliminato un determinato numero di giocatori pizzicati a barare. Ma chi bara su Escape from Tarkov viene trattato in maniera leggermente diversa.
L’approccio scelto dal publisher del gioco sviluppato da Battlestate Games è quanto mai singolare e ci sembra affine al modo in cui vengono trattati i soggetti che si macchiano di reati sessuali negli Stati Uniti: fotografati, schedati e tenuti sotto controllo in un database pubblico e consultabile. Un sistema che ancora non avevamo mai visto applicato ai videogiochi. Avevamo visto di recente un giocatore utilizzare un cheat per stanare a sua volta ai cheater e segnalarli ma la decisione presa dai ragazzi di Battlestate Games e dal loro publisher va oltre.
In un Google doc disponibile e visibile a tutti sono infatti stati inseriti tutti i nickname dei 6700 giocatori che si sono macchiati di questa onta digitale. Una sorta di Colonna Infame online che, se aprite il file potete vederlo, si aggiorna automaticamente ogni 5 minuti per tenere traccia costante di tutti i giocatori che via via vengono individuati e accompagnati in malo modo all’uscita.
Un rappresentante di Battlestate Games ha spiegato così ai colleghi di Techcrunch il motivo di questa scelta: “vogliamo che i giocatori onesti vedano i nickname dei cheater per sapere che giustizia è stata fatta e i cheater che li hanno uccisi in una partita sono stati puniti e bannati“. E altri rappresentanti di altri team di sviluppo con gli stessi problemi hanno commentato, sempre ai colleghi di Techcrunch, di sperare che altri seguano questo esempio dell’esposizione pubblica di chi bara soprattutto perché in questo modo non possono nascondersi.
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