The Last Of Us è uno dei giochi più apprezzati dai fan della console Sony e in generale è considerato da tanti una delle storie migliori che siano mai state scritte.
Le prime due parti hanno venduto migliaia e migliaia di copie e quindi verrebbe da pensare che la prossima mossa naturale e fisiologica per Naughty Dog e per Sony sia quella di continuare su questa linea e lavorare alla Parte 3.
Ma due notizie apparentemente non del tutto collegate potrebbero invece rovinare la festa a tutti. Due notizie che assumono un contorno più chiaro se si va a dare una sbirciata sui social. Su Twitter, o meglio sul social che una volta potevamo chiamare Twitter e che invece adesso dobbiamo semplicemente chiamare il social di mister X, gira quello che potrebbe sembrare un meme un po’ di cattivo gusto.
Si tratta una foto di Geoff Kighley con il reminder di quella volta che, era il 2019, il patron dei Game Awards annunciò via podcast di volere la categoria Best Layoff. Sembrava un meme e invece è una profezia che si sta avverando.
Perché rende bene l’idea di come stiamo attraversando un momento nei videogiochi decisamente movimentato. E quello che sta saltando agli occhi è che c’è qualcosa di molto storto. Qualcosa di molto storto che sta coinvolgendo proprio anche Naughty Dog.
Ogni tanto le notizie non si fanno con gli annunci ufficiali, non si fanno con i trailer e non si fanno con i leaker che sotto banco e dagli scantinati bui mandano le loro informazioni in giro per il web a sconvolgere le menti. Ogni tanto le informazioni saltano agli occhi semplicemente andando a guardare il curriculum di chi nei giochi ci lavora. E a quanto pare c’è almeno un artista, Mark Pajarillo, che ha un po’ per caso detto al mondo che tra non molto vedremo un remastered.
Il remastered di The Last Of Us Parte 2. Sui social la reazione è unanime ed è stata di sorpresa, perché si tratta di un gioco estremamente nuovo e che quindi tecnicamente non avrebbe bisogno di un remastered. A questa notizia che riguarda proprio il team di The Last Of Us si aggiunge un’altra notizia molto meno edificante: si parla di 25 posti di lavoro persi. Una notizia che da uno studio di sviluppo solido, e soprattutto performante, come Naughty Dog si fa fatica a digerire.
E a far ulteriormente salire la preoccupazione che potremmo in realtà non vedere mai The Last Of Us Parte 3, per chi è un po’ più pessimista, c’è anche la notizia che il multiplayer famosissimo che sarebbe dovuto essere l’altro gioiello della corona di Naughty Dog traballa vistosamente, figlio a quanto pare di una pressione per spingere il developer a produrre un MMO cercando di capitalizzare sui trend del momento, un tentativo che a quanto pare non sarebbe riuscendo
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