CD Projekt Red è al centro di quattro class action negli Stati Uniti che si sono ora consolidate in un unico procedimento che dovrebbe muoversi entro giugno. Al centro della questione: Cyberpunk 2077. In particolare le performance del gioco sulle console last-gen e la rimozione dal PlayStation Store.
Le class action, però, non riguardano soltanto giocatori scontenti. Almeno due dei procedimenti legali sono stati promossi anche da diversi investitori della società per violazione delle leggi federali. Delle quattro cause aperte, adesso, la casa di sviluppo polacca dovrà affrontare un unico procedimento a giugno in un tribunale americano.
E intanto attende ancora di sapere se e quando il suo gioco potrà tornare a essere venduto su PlayStation Store da dove era stato rimosso da Sony proprio a causa delle sue perfomrmance imabrazzanti.
Quando, alla fine dell’anno scorso, cominciarono ad uscire notizie riguardo le prime due class action contro CD Projekt Red, il developer ribadì subito la volontà di difendersi vigorosamente contro le accuse. Ma di che cosa esattamente è accusato il developer polacco? C’è innanzitutto l’accusa di aver fatto dichiarazioni false sulle performance di Cyberpunk 2077. In questo caso l’azione legale si basa sul fatto che CD Projekt Red avrebbe violato alcune leggi federali portando gli investitori a credere che Cyberpunk 2077 fosse in grado di avere una certa performance sulle console, provocando quindi danni proprio agli investitori. Ed è poi spuntata una seconda azione legale sulla stessa linea.
Nelle dichiarazioni relative alla prima class action degli investitori si legge che in particolare CD Projekt Red non avrebbe dichiarato che Cyberpunk 2077 era “virtualmente ingiocabile su sistemi Xbox o PlayStation dell’attuale generazione a causa di un enorme numero di bug” . Questa mancanza di trasparenza ha, quindi, portato danni che si sono poi consolidati nella decisione di Sony di togliere Cyberpunk 2077 dal proprio Store.
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Tra l’altro, quando recentemente è stato chiesto al developer a che punto fossero le trattative con Sony per far riapparire il gioco sul PlayStation Store, la risposta è stata che stanno ancora aspettando una risposta. Anche perché, nonostante gli evidenti miglioramenti al gioco portati dalle patch che il developer sta sfornando, la decisione di riammettere il gioco sul PlayStation Store è, come sottolineato dal CEO di CD ProjeKt Red, in mano soltanto a Sony.
A prescindere da quello che potrebbe decidere il giudice riguardo le class action, probabilmente CD Projekt Red ricorderà Cyberpunk come uno dei suoi migliori euno dei suoi peggiori prodotti di sempre: migliore perché comunque le vendite stanno premiando lo sviluppatore, peggiore per la figuraccia mediatica globale da cui faticherà a riprendersi.
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