Raven Software ha annunciato su Twitter di aver cacciato via da CoD Warzone altri 50.000 account. E nello stesso messaggio ha finalmente dato ai giocatori frustrati un barlume di speranza per il futuro.
O almeno a tanti piace pensarla così. Anche perché, se lo sviluppatore o il publisher o tutti e due non faranno qualcosa, la fanbase di Warzone rischia di iniziare ad assottigliarsi a causa delle attività di cheating di molti che sfruttano il cross-play con i PC per inventarsi i sistemi più disparati per rendere la vita impossibile agli altri giocatori e portare a casa il digitale bottino.
Anche stavolta, sotto il messaggio affidato al social dell’uccellino azzurro c’è chi si lamenta di essere stato bannato senza motivo e chiede a Raven Software di fare qualcosa per implementare soluzioni che funzionino davvero.
CoD Warzone, Raven Software promette di più
Nel messaggio affidato a Twitter, accanto all’annuncio di aver bannato più di 50000 account, Raven Software fa sapere di essere in ascolto del feedback dei giocatori e di essere allo stesso tempo al lavoro dietro le quinte. Ma è la terza frase che compone il tweet ad aver acceso maggiormente la speranza di chi vorrebbe farsi una partita a CoD Warzone in santa pace senza dover schivare in continuazione i cheater con i loro fastidiosi aimbot: “Torneremo con più informazioni presto”.
Queste informazioni, secondo qualcuno, significano che ci sarà un qualche miglioramento della tecnologia che identifica i cheater. Tra i tanti messaggi di risposta c’è anche un utente che ha fatto uno screenshot in cui si fa riferimento al nuovo Call of Duty che avrà un nuovo sistema anti-cheat. Un sistema che verrà implementato dentro Warzone.
Ma sempre tra le risposte al tweet di Raven Software ci è caduto l’occhio su un messaggio che spiega in poche parole perché, nonostante il developer banni migliaia di account, non si riesce a venirne a capo. L’utente è Tom Almond e scrive questo: “Questo potrebbe spiegare perché il mio account è stato hackerato e riciclato con diversi gamertag perché dopo che li banni loro semplicemente si prendono gli account di altre persone o riciclano account vecchi per continuare ad hackerare perché è dannatamente facile hackerare qualsiasi piattaforma Activision o qualsiasi gioco! #inutile“.
E questi sistemi di riciclo e di parassitismo, seguendo il discorso di altri che hanno risposto, non potrebbe neanche essere risolto costringendo chi vuole creare un nuovo account a pagare magari 30 dollari: dato che c’è gente, questo lo scambio di battute, disposta a pagarne 100 per continuare a barare.
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Se tra i nostri lettori c’è qualche cheater, fatevi avanti in completo anonimato perché abbiamo veramente qualche domanda da farvi.