Complici le giornate che si allungano e per molti le ferie o la fine della scuola c’è il rischio di videogiocare per ore di fila e magari accorgersi che si è improvvisamente fatta mattina. Se non potete mettervi a letto e poltrire, perché magari avete uscite programmate cui dovete partecipare, come fare per non passare tutta la giornata nella vostra peggiore versione da zombie?
Sembra un problema di poco conto ma conoscere questo trucco, che ha una base assolutamente scientifica, può tornare utile in diverse situazioni che non riguardano solo il cercare di riprendersi dopo una nottata di svago ma anche aiutarvi a mantenere la concentrazione se dovete preparare un esame e sentite che per quante ore passiate sui libri non c’è verso che qualcosa si appiccichi alla materia grigia.
E il trucco per riuscire ad essere più svegli e attivi quando siete svegli risiede nel prendere coscienza di un qualcosa che in realtà il nostro cervello fa da solo ma che troppo spesso percepiamo come tempo perso.
Videogiocare stanca? C’è il trucco per tornare al top
Vi ricordate quando da piccoli e da piccole venivamo tutti mandati a fare il pisolino dopo pranzo e a dormire dopo cena in maniera tale da poter totalizzare un buon numero di ore di sonno? Queste ore di sonno dovremmo continuare a totalizzarle anche da adulti. Ma è difficile convincere il proprio datore di lavoro o i clienti che si ha bisogno di mezz’oretta di pausa per poter affrontare la seconda parte della giornata.
Ciononostante, il nostro cervello, quando può, entra in una sorta di modalità che potremmo definire stand-by. Un momento in cui non pensiamo a niente in particolare. Qualcuno lo chiama sognare occhi aperti e moltissimi pensano si tratti semplicemente di una perdita di tempo. Ma non è così e se qualcuno vi coglie in questi momenti in cui non state pensando a nulla potete dire che state ricaricando le batterie e che lo dice la scienza. Nel corso degli ultimi anni, infatti, sono stati svolti diversi studi per cercare di capire perché ogni tanto il cervello sembra spegnersi e i pensieri vagano senza che poi siamo in grado di ricordare più di qualche frammento.
Si tratta di un meccanismo che viene definito come “offline state” o “waking rest” in uno studio pubblicato anche su Nature e che ha indagato i meccanismi del consolidamento della memoria. Ma le scoperte relative ai “pisolini da svegli” possono tornare utili anche per riprendersi dopo troppe ore passate a videogiocare. Se riuscite a chiudere gli occhi anche solo per 15 minuti, sperimenterete una sensazione generale di benessere e potrete affrontare meglio la giornata.