Uno studio di Oxford conferma quello che noi gamer abbiamo sempre saputo: i videogiochi migliorano la nostra salute mentale.
Siamo una categoria temprata dagli stereotipi. Soprattutto in Italia, dove il mercato videoludico è visto come qualcosa di inevitabilmente legato all’età infantile, avremo sentito dire almeno una volta che i videogames “fanno male”.
Che sia demonizzato lo schermo in sé, o la violenza di un determinato gioco, la nostra non sarà mai una vita facile.
Nel corso dei decenni sono stati fatti numerosi studi a riguardo. Peccato che, molto spesso, si siano rivelati tutt’altro che affidabili.
Gli studi sono sempre stati fatti su dei soggetti osservati fuori dalla loro comfort zone. Costretti a sottostare alle regole di esperti e scienziati, i giocatori sottoposti alle analisi non hanno mai avuto modo di esprimere la loro passione per i videogiochi in maniera naturale.
Un grave errore che hanno continuato a ripetere e che non hanno mai prodotto dati affidabili. Questo almeno fino a poco tempo fa.
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Andrew Przybylski, un ricercatore di Oxford, ha diretto uno studio sui videogiocatori, in un modo del tutto innovativo. Ha infatti notato e confermato come studiare un soggetto al di fuori dal tuo “habitat naturale” fornirebbe dati scorretti e risultati falsati.
In collaborazione con Electronic Arts e Nintendo, ha potuto analizzare insieme al suo team il comportamento di 2756 giocatori di Animal Crossing: New Horizons e 518 di Plants vs Zombies: Battle for Neighborville.
Lo studio si è svolto in questo modo: grazie ai permessi concessi dalle due aziende, Oxford ha avuto accesso ai dati di gioco dei videogiocatori coinvolti. Dopo tot ore di attività, sono state poste loro alcune domande. È stato dimostrato che dopo quattro ore passate a giocare ad Animal Crossing, i videogiocatori hanno risposto con buonumore e spensieratezza.
L’esperimento prescinde dai risultati in sé: il vero traguardo è il metodo innovativo utilizzato per portarlo avanti. Studiare i soggetti lasciandoli nei loro spazi e senza la pressione dell’osservazione, ha permesso ad Oxford di raccogliere i primi dati reali sull’argomento.
Che sia Animal Crossing a rilassarci con i suoi colori e i personaggi sorridenti, o sia Dark Souls a farci innervosire, con questo rivoluzionario metodo di approccio saremo in grado di verificare e studiare le emozioni che proviamo quando giochiamo.
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