Notizia fresca di Guardia di Finanza: una partita di console illegali è stata sequestrata, in totale sono stati tolti dalla circolazione mille pezzi e quasi 3 milioni di copie contraffatte di videogiochi.
Le operazioni delle forze dell’ordine si sono svolte in diversi centri logistici e depositi in Piemonte in cui sono state trovate le console vendute con il nome di Pandora Box. Oggetti ideali per gli amanti dei giochi retrò su cui le otto persone denunciate avevano caricato copie di moltissimi giochi degli Anni ’80 e ’90, ovviamente senza corrispondere i diritti di sfruttamento dell’immagine.
La notizia è riportata da Ansa e i dettagli sono ancora scarsi e telegrafici ma ci permettono di farci un’idea di che tipo di business illegale era stato messo in piedi, lucrando sulla voglia di giochi d’annata.
A costo di finire attenzionati anche noi dalla GdF, abbiamo provato a cercare su Google questa chiave di ricerca “comprare Pandora Box“. E i risultati sono i più disparati. E non è facile capire quali prodotti su Ebay sono legittimi. Di per sè acquistare una di queste console non è illegale. Illegali lo diventano nel momento in cui vengono farcite di giochi piratati caricati sulle famose ROM.
Nel caso di specie, le Pandora Box sequestrate erano sicuramente illegali in quanto contenenti giochi Nintendo, SNK, Taito e Capcom. E sappiamo tutti molto bene quanto queste società siano gelose della propria proprietà intellettuale. Le operazioni della Guardia di Finanza si sono concluse con il sequestro di mille pezzi di queste console e la denuncia a piede libero di otto persone, accusate di infrazione alla legge sul diritto d’autore.
La pirateria è un problema ancora molto diffuso. Sempre facendo qualche rapida ricerca in Rete si trovano con estrema facilità le versioni piratate di quasi qualunque software e i giochi sono in cima ai prodotti più scaricati nella loro versione pirata. A nulla sembrano servire i sistemi di protezione che vengono bypassati alla velocità della luce. Forse, ma è solo un nostro pensiero, saranno gli abbonamenti ad aiutare nel contrasto a questo fenomeno: pagare 10 euro al mese, 12 euro al mese, 20 euro al mese e togliersi l’impiccio di dover giocare armeggiando con possibili virus è una soluzione comoda per tutti.
E del resto, la pirateria non è un crimine senza vittime. E no, non stiamo parlando dei dirigenti delle società che non si possono permettere la seconda villa al mare ma dei developer e degli artisti il cui lavoro in questo modo non viene riconosciuto.
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