La realtà virtuale è sicuramente un argomento estremamente affascinante e dall’essere un concetto immaginario e futuristico siamo passati, in pochi anni, allo sviluppo di tecnologie in grado di stupirci. Oculus Rift ha sicuramente fatto parlare molto di sè ma nell’ultimo sono davvero tanti i progetti (per la realtà virtuale e per la realtà aumentata) che hanno fatto capolino. Ultimo della lista HTC Vive, creato in collaborazione con Valve e in arrivo sul mercato come concorrente di Oculus Rift. Project Morpheus è invece il nome del visore di Sony dedicato a PlayStation 4, mentre per la realtà aumentata una delle più grandi novità è un progetto di Microsoft chiamato Hololens.
Sicuramente c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare tutte queste tecnologie in modo da rendere i mondi virtuali sempre più reali… ma cosa significa veramente reale? Ce ne parla Michael Abrash, guru di Oculus e protagonista di una parte della conferenza F8 2015 di Facebook dedicata alla realtà virtuale.
In ogni caso nel corso degli anni sono molti gli scienziati che si sono fatti questa domanda, in ambito psicologico e neuroscientifico infatti si è spesso cercato di indagare su quanto i nostri sensi possano essere ingannevoli per quanto riguarda ciò che noi percepiamo come una solida realtà, e i risultati sono decisamente interessanti. La nostra realtà può, più spesso di quanto pensiamo, non essere poi così reale… a dimostrarlo ecco una serie di immagini:
Ricordate quando nel film Matrix Morheus offre a Neo la possibilità di scegliere fra la pillola rossa e quella blu?
E se invece le pillole fossero entrambe dello stesso colore grigio?
Ecco ora un cubo di Rubik che potrebbe ricordare in qualche modo il gioco del vestito (bianco&oro o blu&nero?) popolare poco tempo fa. In questo caso, nonostante pensiate di vedere dei riquadri blu o gialli, non è detto che sia così… “I colori che vediamo sono costruiti interamente dal nostro sistema di percezione“, spiega Abrash.
Ecco un’altra immagine interessante: le piastrelle sotto al tavolo sembrano di colore diverso, vero? E invece non è ovvio… perché “il vostro sistema visivo è una realtà a ingegneria inversa“.
Ecco un’altra immagine: a tutti sembrerà chiaramente curva, giusto? Come se fosse l’immagine di un oggetto concavo, con la parte più alta e più vicina a noi posta al centro.
Invece no! Ecco la stessa immagine senza puntini, che sono l’unica vera differenza fra le due. La semplice aggiunta di questi punti inganna il cervello, convincendolo di vedere un oggetto curvo quando in realtà non lo è.
Anche questa è interessante: in che modo la cannuccia passa attraverso la finestra? Abrash spiega: “Ci sono molti spunti che ci fanno capire che la finestra offre una prospettiva che non esiste, in modo che il sistema visivo deduca una rotazione completa. Questo non corrisponde alla realtà e così si finisce per vedere qualcosa di impossibile”.
Abrash spiega come il nostro cervello sia stato allenato per anni a saltare a veloci e utili conclusioni basate su dati limitati, piuttosto che a vedere il mondo esattamente per quello che è, e questo prova la facilità di ingannare il sistema.
Come Morpheus dice in Matrix gli umani hanno una capacità di percezione della realtà molto limitata, e Abrash sembra particolarmente interessato al concetto. Concludiamo con una sua citazione: “Cosa è reale? Cosa definireste reale? Se state parlando di cosa sentite, di cosa usmate, di cosa potete toccare e vedere, allora “reale” è semplicemente composto da segnali elettrici interpretati dal vostro cervello“.
Per chi fosse interessato a vedere la parte di conferenza dedicata ad Abrash, ecco un video con la registrazione dello streaming. Buona visione!
Fonte: gizmodo
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