Cyberpunk 2077 è sempre più vicino e in tantissimi sono impazienti di mettere le mani sul gioco, anche noi. Ma qualcosa sembra non essere perfetto.
Cyberpunk 2077 è l’ultimo lavoro dell’amatissima software house polacca CD Project Red, che si è fatta un nome sul mercato mondiale con la trilogia di Geralt di Rivia. Dopo aver avuto un successo planetario con The Witcher 3, dal 2012 gli sviluppatori hanno iniziato a lavorare ad un progetto enorme: Cyberpunk 2077. E dopo vari rinvii e tante polemiche, sembra proprio che il gioco sia destinato ad uscire il prossimo 10 dicembre 2020. Una data che è attesa dai videogiocatori molto più del natale, dato che l’hype che si è generata attorno al titolo è enorme e il reparto marketing dell’azienda, giustamente, non fa altro che aumentare la nostra voglia di immergerci nella Night City, nei panni del nostro o nostra V. Ma i gameplay stanno anche mostrando qualche difetto, inevitabile in qualsiasi lavoro, che in passato hanno compromesso il lancio di un gioco.
Cyberpunk 2077 e le animazioni facciali, possibile effetto Andromeda?
E’ certamente difficile giudicare un gioco semplicemente guardandolo, e infatti i problemi di cui si parla qui non coprono di certo il gameplay o altri aspetti dell’esperienza che non vediamo l’ora di vivere, anzi. Ma ci sono dei dettagli, che dettagli non sono, che stonano con l’ambientazione certosina e credibile che sembra essere stata costruita da CD Project Red. Parliamo delle animazioni facciali, con alcuni personaggi che sembrano particolarmente grezzi e non proprio credibilissimi.
Silverhand non è perfetto…
Nel gameplay su Xbox Series X che è stato mostrato dalla casa polacca, spesso V si trova ad interagire con dei personaggi. E mentre alcuni eccellono (Judy ormai è già la più amata dai fan), altri sembrano non aver avuto la stessa attenzione. Ed è un problema su cui si può ampliamente passare sopra nel caso di “Tom” ad esempio, con cui parliamo per 5 secondi e che probabilmente non rivedremo mai più. La cosa diventa un po’ più fastidiosa quando a sembrare grezzo e ad avere delle animazioni non proprio credibili è un personaggio che presumibilmente ci accompagnerà per tutta la durata della nostra avventura a Night City: Johnny Silverhand.
Nella maggior parte del gameplay che ci è stato mostrato, le espressioni facciali di Keanu Reeves non eccellono affatto per precisione e fedeltà. In particolare la parte superiori del volto, la fronte e anche le sopracciglia non sembrano muoversi insieme alla bocca e agli occhi per “accompagnare” le emozioni che si stanno comunicando. Certamente nel mondo di Cyberpunk 2077, dove gli impianti cibernetici e le modifiche fisiche sono sdoganate, ci saranno NPC che non riusciranno a tradire emozioni col proprio volto, ma nei casi appena citati dovremmo star parlando di visi ancora in carne. Non ci aspettiamo che la “plasticosa” Max mostri troppe emozioni in volto, a differenza delle attrici che la imitano nel film per adulti di Cyberpunk 2077.
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…ma è il prezzo da pagare per l’innovazione e l’accessibilità
Come vi abbiamo riportato, Cyberpunk 2077 ha adottato un software molto particolare per le animazioni dei volti, che si sviluppano in maniera procedurale. Questo software, definito JALI, riesce a creare animazioni piuttosto realistiche in base ad ogni linguaggio, rendendo incredibilmente più facile doppiare un gioco in tante lingue. Se selezionerete l’italiano quando Johnny Silverhand dirà pistola, in italiano, le sue labbra si muoveranno proprio pronunciando P-I-S-T-O-L-A. Una meraviglia tecnologica che sebbene abbia dei difetti, come abbiamo detto sopra, getta le basi per un’evoluzione futura e magari la diffusione di questa soluzione. Ma dipenderà anche molto dalla risposta del pubblico.
Da quello che vediamo le animazioni facciali di Cyberpunk 2077 non sono certo perfette, ma “soltanto” buone, a differenza di tutto il resto che sembra ottimo. E ripetiamo, sembra. I volti potrebbero migliorare in futuro, o forse no. CD Project Red rischia di vedere migliaia di meme e di video in cui gli utenti criticano questo aspetto del gioco, condizionandone le vendite come accadde per Mass Effect Andromeda nel 2017? Ve lo ricordate Andromeda, no?
Noi crediamo che Cyberpunk avrà successo e lo speriamo, dato che parliamo di un progetto che osa e che rimette in discussione lo status quo. Soltanto non dovete aspettarvi le animazioni di Death Stranding, per ovvi motivi: CDPR ha sviluppato un mondo enorme, con tantissime frasi e variabili, a differenza di Kojima. Sapremo di più il 10 dicembre.
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