Dopo che abbiamo parlato del fatto che CD Projekt Red ha deciso che probabilmente si farà aiutare dai modder di The Witcher 3 per portarlo su console next-gen, oggi vi parliamo invece dei modder che stanno rovistando nel codice sorgente di Cyberpunk 2077 e riportando alla luce delle perle di codice lasciate qua e là.
Ma perché lo stanno facendo? È quello che hanno trovato e che troveranno renderebbe l’esperienza di gioco migliore? Probabilmente quello che persone come Rick, trentasettenne modder canadese , o Wulfgaardian e KickingWriter e altri stanno facendo riemergere è più simile all’idea originale che il developer aveva di Cyberpunk 2077. Chissà che se non l’avessimo visto nella sua versione primigenia non ci sarebbe piaciuto di più.
Tutto è cominciato, almeno per quello che riguarda appunto Rick, con la volontà di trovare un fix al problema dei netrunner. Cercando una soluzione per risolvere uno dei bug di questa tipologia di nemici, il modder canadese si è imbattuto in realtà in una specie di Eldorado: pezzi avanzati di codice che CD Projekt Red non ha eliminato quando ha compilato il gioco e che, con un lavoro certosino, è possibile riattivare.
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Rick il modder canadese di cui vi parliamo oggi cercava un modo per risolvere alcuni bug dei netrunner, un tipo particolare di nemici che si trovano in Cyberpunk 2077 e che hanno il vizio di hackerarvi in battaglia. Rick quindi si è trovato una versione decompilata del gioco e ha cominciato a rovistare per trovare le stringhe di codice che rendevano problematico il gioco in quella aspetto specifico.
Non avrebbe, però, mai immaginato di trovarsi invece di fronte a tutta una serie di abilità scritte per i netrunner e che invece non erano attivate perché CD Projekt Red aveva deciso di non utilizzarle più. Chiaramente, trattandosi di brandelli di codice avanzato, come spiega anche lo stesso modder, non tutto funzionava alla perfezione. Ma quello che funzionava era veramente interessante. E anche se alcune caratteristiche dei netrunner non ha potuto sperimentarle, guardando semplicemente i nomi di quello che questi bastardelli avrebbero potuto fare ci fa immaginare un gioco con un livello di difficoltà molto superiore a quello che ci ritroviamo a giocare adesso.
Probabilmente le caratteristiche più cattive sono state eliminate per rendere il gioco adatto ad un pubblico più vasto: non tutti i giocatori amano stare perennemente in tensione mentre hanno in mano il pad. Quello che però Rick ha fatto è stato rendere disponibile il codice che abilita i netrunner nella loro versione più antipatica per migliorare l’esperienza di gioco a chi vuole qualcosa di un po’ più complicato.
Altri modder, tra cui Wulfgaardian, si sono invece concentrati sugli abiti. Se infatti confrontiamo i trailer che sono stati distribuiti per Cyberpunk 2077 prima dell’uscita e quello che effettivamente c’è nel gioco ci rendiamo conto che il guardaroba si è modificato grandemente. E allora Wulfgaardian e KickingWriter si sono lanciati nella ricreazione del guardaroba presente in uno dei trailer presentati allo E3.
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Quello che manca, come fa notare anche Wulfgaardian, è una a presa di posizione da parte di CD Projekt Red: presa di posizione nel senso di prendere in mano la situazione e risolvere bug che ancora piagano l’esperienza di gioco. Visto però il rapporto che il developer ha con i modder, qualcosa ci dice che non ci sarà niente di ufficiale se non un sorriso sornione mentre i fan, permettetecelo, fanno il lavoro sporco.
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