Cyberpunk 2077 non è stato quello che volevamo, quello che CDPR aveva promesso. Ed ecco che ora arriva una multa pesante.
I trailer ci hanno fatto sognare, tutti. Quando guardavamo le immagini e i brevi video che CDPR per anni ha pubblicato, prima centellinandoli e poi semplicemente giocando ad esagerare, su tutti i canali social esistenti, tutti abbiamo pensato la stessa cosa. Quel gioco che da anni esisteva, in qualche modo, e che presto sarebbe arrivato, avrebbe completamente cambiato la storia del videogioco. Pareva potesse essere anche inutile creare dei nominati e farlo gareggiare per quello che sembrava essere un GOTY annunciato.
E invece Cyberpunk 2077 non ha vinto proprio nulla e ha sollevato soltanto un enorme polverone, deludendo la maggior parte delle persone. Il videogioco, come tutti sanno, era praticamente ingiocabile, soprattutto su console. PS4 e Xbox One garantivano un’esperienza da incubo, Xbox Series X|S e PS5 appena sufficiente, solo Stadia e i PC di altissima fascia per mesi sono stati in grado di far girare il titolo. E anche in tal caso, quando si vedeva non era affatto quello che era stato pubblicizzato.
Pubblicità ingannevole, CDPR paga multa per Cyberpunk 2077
Ad oltre un anno dal lancio ufficiale di Cyberpunk 2077 tutti i suoi difetti, e i pochissimi pregi, sono venuti a galla. Le tante scelte non funzionano davvero, lo shooting non è soddisfacente, le missioni sono spesso noiose, le città sono vuote, la grafica è deludente e la stabilità generale è tutt’altro che buona. Speravamo in un miglioramento netto, ma c’è stato solo a metà.
Intanto però CDPR ha dovuto fronteggiare, tra le altre cose, una denuncia da parte dei propri investitori, che hanno accusato la società di aver fatto pubblicità ingannevole e di aver mentito ai videogiocatori prima del lancio. Capendo di non poter vincere, i vertici dell’azienda polacca hanno trovato un accordo con questi investitori battaglieri, che a loro volta hanno compreso che agire per vie legali sarebbe significato anni e anni di lotta e denaro.
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CDPR si arrende e pagherà 1.85 milioni di dollari agli investitori come risarcimento per delle pratiche scorrette che hanno danneggiato l’azienda e di conseguenza il loro investimento. L’ennesima sconfitta di un videogioco che dovrebbe essere preso come esempio sul NON fare un gioco.