Usare ChatGPT a scuola può sembrare una idea geniale. Compiti fatti in un secondo e tutto sempre giusto. Ma i professori ora stanno imparando come dissuadere gli studenti dall’usare l’IA per non studiare con attenzione.
Fare i compiti è una tortura. Ma è una tortura necessaria. Eppure certe volte tutto quello che vorresti fare è lasciare ad altri la faccenda per poter tornare ai tuoi passatempi.
E uno dei modi in cui si potrebbe ridurre il tempo che si passa a fare i compiti è usare ChatGPT. Se però pensi che nessuno dei professori si accorgerebbe se gli alunni barano ti diciamo che anche gli insegnanti sanno che questi strumenti di intelligenza artificiale esistono e ci sono diversi trucchi che possono utilizzare contro gli studenti e le studentesse un po’ troppo lavativi.
Attento quindi ad affidarti ciecamente a una intelligenza artificiale per fare i compiti: potresti pentirtene amaramente ma soprattutto fare una figuraccia davanti a tutti.
ChatGPT a scuola, se lo usi così ti beccano!
Tra le molte tipologie di compiti per casa ci sono per esempio le traduzioni, i riassunti e poi anche i temi. Imparare a scrivere in italiano significa fare esercizio a più riprese e ampliare il proprio vocabolario con esercizi combinati di lettura e scrittura. Molti studenti si trovano quindi quasi tutti i giorni alle prese con le analisi del testo.
Alcuni insegnanti, però, chiedono di scrivere temi oppure di rispondere a domande lasciando la traccia agli alunni su strumenti come Classroom. Chi vuole barare usando ChatGPT che cosa fa? Seleziona tutto e fa copia e incolla all’interno dello spazio che l’intelligenza artificiale mette a disposizione per le domande. Si preme il pulsante apposito e il pallottoliere virtuale rimette insieme un po’ di parole che forse hanno senso e forse no e producono qualcosa che ha l’apparenza di un testo coerente.
Se però non si rilegge con attenzione questo testo si rischia di essere immediatamente scoperti per aver utilizzato l’intelligenza artificiale. Perché cresce il numero dei professori che, proprio per dissuadere i ragazzi, aggiungono con caratteri invisibili istruzioni che invece ChatGPT legge e interpreta e trasforma in citazioni che non esistono, in elementi inseriti arbitrariamente o in errori che solo uno pseudo cervello automatizzato potrebbe commettere, perché non ha reale intelligenza da mettere in pratica. L’intelligenza artificiale è buona solo per il fantacalcio.
Rileggendo questi testi salta subito fuori chi ha lavorato da solo e chi ha demandato tutta la fatica al pallottoliere virtuale. Tra i nuovi escamotage c’è anche chi chiede di fare una citazione specifica da un autore che non esiste oppure di citare un’opera che in realtà è di un’altra autore. Perché, e questo è un ragionamento che andrebbe fatto sempre prima di affidare i tuoi voti a ChatGPT, se l’intelligenza artificiale non trova quello che gli viene chiesto tende ad inventarlo, producendo risultati che vanno dallo scherzoso al pericoloso.