E se il troppo stress potesse diventare oggetto di una diatriba in tribunale? È successo e il risultato sono 100 mila euro di risarcimento che il datore di lavoro dovrà corrispondere al dipendente.
L’ambiente di lavoro in cui ti trovi ogni giorno può diventare pesante. Esistono per questo alcune leggi che regolamentano quello che avviene sul posto di lavoro.
Una sentenza arrivata di recente dalla Corte d’Appello di Napoli aiuta a chiarire che ci sono dei limiti oltre i quali nessun datore di lavoro dovrebbe permettersi di andare. Perché in alcuni casi si rischia di dover poi pagare 100.000 euro di danni. La motivazione della sentenza è in base a quelle che sono le direttive europee sul lavoro sia sul riposo giornaliero sia sul riposo settimanale.
Nel mondo dei videogiochi lavorare per arrivare al risultato può creare situazioni in cui, momentaneamente, si lavora più di quello che si dovrebbe durante la settimana. Ma non ci sono solo i developer che si trovano a lavorare più ore del previsto. In qualunque categoria di lavoratori può infatti esserci una necessità che porta a fare uno sforzo. Questi sforzi in più vanno sotto il nome di straordinario.
Rientrano in quelli che sono i diritti dei lavoratori a prescindere da quello che è il contratto che hanno stipulato col datore di lavoro. A riprova che alcune cose sono dei diritti inalienabili ci sono anche le direttive europee e la normativa italiana che sanciscono quelli che sono per esempio i limiti al numero di ore che si possono lavorare consecutivamente e che mettono nero su bianco anche la quantità di ore di riposo cui ciascun lavoratore ha diritto.
La Corte d’Appello di Napoli ha da poco emesso una sentenza in cui un medico ortopedico si è visto risarcire 100.000 euro per aver lavorato per oltre 15 anni in condizioni che hanno violato ripetutamente le normative italiane ed europee. Il medico è stato, questo si legge anche nella sentenza, adeguatamente remunerato per le ore in più ma, ed è qui che ci concentriamo, è stato riconosciuto il risarcimento perché le troppe ore di lavoro continuate nel tempo hanno provocato danni psicofisici a questo medico.
La sentenza è ovviamente molto particolare e riguarda un ambito specifico ma potrebbe essere un primo passaggio per mettere i datori di lavoro nelle condizioni di sapere che il riposo dei propri dipendenti non è qualcosa su cui si può soprassedere solo perché quei dipendenti hanno firmato un contratto o perché accettano di lavorare di più. (E i datori di lavoro non possono più mentire neanche sugli stipendi).
Ci sono dei limiti oltre i quali non si può andare. Anche perché, e con questo ci vogliamo riallacciare anche ai videogiochi, lavorare più ore per troppo tempo non produce poi i risultati positivi che tanti di quelli che si trovano in situazioni manageriali pensano possano venire da questo genere di gestione da servi della gleba del tempo dei lavoratori.
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