Di titoli che trattano di non morti e sopravvissuti ad apocalissi zombi ce ne sono abbastanza, non serve andare tanto lontano. Basta guardare i recentissimi The Last of Us o la saga di The Walking Dead. Ok, quelli di The last of Us, tecnicamente, non erano proprio zombi, ma insomma, diciamocelo… ci andavano molto vicino! Fatto sta che quello in cui si va a inserire questa edizione stand alone di DayZ non è proprio uno dei sentieri meno battuti degli ultimi tempi, quindi il rischio di crearsi delle aspettative e di fare paragoni con altri rivali del settore è sempre dietro l’angolo. Come si comporta, dunque, il titolo di Bohemia Interactive alla luce di quanto appena detto?
Dimenticatevi dei kit medici per così dire “automatici”, dovrete regolarvi in base al tipo di ferita e al genere di medicamento in vostro possesso.
Partiamo con il definire gli elementi basilari del gioco. Come già il genere dovrebbe far intuire, lo scopo primario per il giocatore di DayZ è quello di sopravvivere in un ambiente ostile popolato da creature non-morte, inizialmente armati, se così si può dire, solamente di una torcia. Il giocatore si troverà a esplorare ambienti molti vasti alla ricerca di risorse di varia natura, perennemente con la spada di Damocle degli zombi pronta a calargli tra capo e collo. Uno dei principali pensieri dei malcapitati abitanti di queste terre desolate sarà proprio quello di trovare quanti più materiali necessari alla sopravvivenza, tra cui anche vestiti e accessori del caso che non avranno solo un mero fine estetico, ma saranno indispensabili per aggiungere spazio prezioso al nostro inventario. Insomma… più tasche si hanno e meglio è!
Seconda preoccupazione dell’avventuriero di DayZ (ma potrebbe essere tranquillamente una prima a pari merito) è quella di trovare delle armi con cui difendersi dalle poco gradevoli creature che vi daranno la caccia ma anche dagli altri giocatori. Decisamente meglio riuscire a farseli amici, almeno quest’ultimi, anche se non sempre sarà possibile. Qualcuno potrebbe anche decidere di farvi fuori per sottrarvi le risorse da voi faticosamente messe da parte, altri saranno più propensi a darvi una mano, altri ancora magari sono semplicemente dei pazzi sadici che vogliono uccidere perché si son alzati la mattina col piede sbagliato. Del resto, in fatto di utenza, i giochi online sono da sempre come la classica e famigerata scatola di cioccolatini di Forrest Gump: non sai mai quello che ti capita.
Qualcuno potrebbe anche decidere di farvi fuori per sottrarvi le risorse da voi faticosamente messe da parte, altri saranno più propensi a darvi una mano
Per quanto riguarda gli zombi, invece, sembra che il loro comportamento sia un po’ lasciato al caso, non è ben chiaro in base a cosa decidano di ignorarvi o darvi la caccia. Potete star lontano decine di metri e non far alcun tipo di rumore, ma se da qualche parte sta scritto che lo zombi che passava di lì a quell’ora deve iniziare a rincorrervi allora sarà così. Anche il cercare di regolarsi grazie ai “lamenti” dei sopracitati non-morti non sembra dare risultati migliori. Potrete ritrovarvi a correre in cerchio per una buona decina di minuti prima di dedurre l’effettiva posizione del vostro antagonista, scoprendo magari che si trovava da tutt’altra parte rispetto a quanto inizialmente preventivato. Purtroppo, nemmeno la fisica e l’interazione dei modelli con gli ambienti pare risparmiare quello che sembra essere un aspetto del gioco decisamente da rivedere (e per un titolo che sugli zombi ci butta le proprie fondamenta non è proprio il massimo).
Zombie che oltrepassano pareti, rocce, cose di ogni tipo solo per rendere il vostro tentativo di nascondervi e difendervi il più delle volte vano, perché che senso ha appartarsi dietro un muretto se poi lo zombie da cui state scappando ci passa bellamente attraverso?
Decisamente più intrigante è invece il sistema legato al mantenimento della propria salute. Bisogna mangiare per sopravvivere, ma non bisogna nemmeno ingurgitare a caso tutto quello che ci capita a tiro: un tozzo di pane secco può essere una scelta assai più saggia di un grosso frutto marcio. Allo stesso modo bisogna prendersi cura a dovere delle proprie ferite. Dimenticatevi dei kit medici per così dire “automatici”, dovrete regolarvi in base al tipo di ferita e al genere di medicamento in vostro possesso per evitare spiacevoli infezioni (come se l’orda di zombi non fosse già abbastanza). Meccaniche decisamente interessanti, che vanno a smuovere tutte quelle piccole cose che andavano a inficiare sul grado di immersione e di credibilità di un titolo del genere. Tuttavia, anche in questo caso c’è molto spazio per ulteriori miglioramenti, ma se non altro le premesse fanno ben sperare.
In definitiva, si tratta pur sempre di una versione Alpha, e gli sviluppatori per primi non hanno mai dichiarato che questa edizione stand alone di DayZ fosse completa. Un acquisto al momento consigliato solo a dei fan degli zombi molto curiosi e in vena di sperimentazioni. Tutti gli altri devono armarsi di pazienza e attendere tutti quei contenuti, basilari e non, che dovrebbero rendere l’esperienza di gioco decisamente migliore. Le premesse per un titolo in grado di offrire qualcosa di diverso (sempre rimanendo in tema zombi) ci sono e, tutto sommato, non sono niente male.
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