Dead or Alive, per gli amici DOA, è diventato un progetto Dead On Arrival. A quanto pare il settimo capitolo del picchiaduro ballonzolante non si farà. Il suo team di sviluppo è stato letteralmente smembrato.
Il capitolo sei della saga era stato accolto più che deiscretamnete dai giocatori che, ragionevolmente, si aspettavano ora di poter continuare. Ma a quanto pare non ci sarà nessun settimo gioco. A toccare l’argomento, su Twitter, è stato lo stesso Hiroaki Morita di Team Ninja. Vi diciamo subito che Morita ha trasformato il suo profilo in un profilo privato ma grazie ai potenti mezzi di internet è possibile leggerlo comunque.
Potrebbe accadere, come spesso succede soprattutto con i capitoli avanzati di una serie comunque solida, che il gioco venga ripreso dai suoi sviluppatori.
Dead or Alive 7 non ci sarà, almeno non per ora
Team Ninja è un team di sviluppo molto occupato al momento: i ragazzi sono infatti alle prese con l’adattamento di Romance of the Three Kingdom. Ma, stando a un messaggio che un account ora scomparso e probabilmente riconducibile a Morita, c’era una parte del team che si stava occupando del prossimo Dead or Alive. Ma questo piccolo nucleo sarebbe poi stato scisso.
Su internet c’è chi pensa che l’account e, di conseguenza, il messaggio siano fasulli ma la notizia che il prossimo DOA 7 potrebbe non esserci più sta comunque rovinando la giornata a parecchi fan della serie. Chi riesce a ragionare un po’ più lucidamente cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno ragionando sul fatto che non si può abbandonare una serie solo perchè un capitolo non sembra andare come dovrebbe. Ed è anche il nostro pensiero. Resta però il mistero del messaggio e delle effettive intenzioni del team di sviluppo.
Lo strano account, oltre al messaggio relativo a DOA, parla anche del fatto che, per esempio, Yohei Shinbori director della serie, sarebbe andato in pensione e abbandonato quindi il progetto. Altri retroscena riguarderebbero poi lo sviluppo di DOA6 che avrebbe subito un paio di battute di arresto. Viste le performance con il pubblico non ci stupiamo. Non bastano i balconi antigravitazionali a tenere su un gioco, non bastano sul lungo periodo.