Il gioco delle tre carte. Black Book è un’interessante commistione tra GDR avventurosi e i titoli mobile in cui si scelgono attacchi e difese da un mazzo prestabilito di carte.
Come per le altre demo che di solito proviamo, ci siamo lasciati guidare anche stavolta più dall’aspetto e dal titolo che dalle etichette e dai tag.
E dobbiamo essere sinceri, all’inizio quando abbiamo capito che di mezzo c’erano le carte abbiamo effettivamente un po’ storto il naso. Ci ha pensato il gioco, però, a farci rimanere e a giocarci tutta la demo e ad essere contenti che l’uscita sia così vicina.
Black Book: un nuovo punto di vista, finalmente
Uno dei meriti del titolo sviluppato da Morteshka e distribuito da HypeTrain Digital è sicuramente quello di essersi immerso della mitologia slava senza cercare nessuna maniera di rendere gli ambienti e i personaggi chiari e “internazionali”. Il personaggio principale, per esempio, è una giovane strega di nome Vasilisa che si trova in quella zona grigia tra bene e male che una volta nella vita tutti occupiamo.
Al centro della vicenda ci sono l’amore e quell’adagio che mette in guardia dai desideri. Vasilisa, destinata comunque a diventare strega, decide di intraprendere un percorso accidentato per avere a disposizione un desiderio che le deve essere esaudito dalle forze del male. L’ambientazione è sempre molto cupa e i personaggi tridimensionali ma estremamente spigolosi.
La dinamica principale è quella dei giochi di carte in cui occorre scegliere attacchi e difese e aspettare per vederne il risultato a fine turno. Dobbiamo essere sinceri. Abbiamo letto moltissimo e ascoltati moltissimi dialoghi nel breve spazio del prologo mentre l’attività principale di gioco è stata piuttosto ridotta. Anche se per capire come funziona un gioco di carte non ci vuole più di un paio di partite, avremmo voluto vedere qualche incantesimo in più, o avere una modalità tutorial per capire meglio i diversi poteri.
Di contro, abbiamo potuto sperimentare l’attenzione quasi maniacale per i dettagli dello studio di sviluppo che ci ha effettivamente restituito l’atmosfera dei Paesi slavi, il folklore locale, i paesaggi. Non ci stupisce quindi che gli sviluppatori si siano appoggiati anche ad antropologi esperti per poter creare un’enciclopedia all’interno del gioco. L’unico vero ostacolo, forse, è che è un titolo molto carico di dialoghi in cui manca l’italiano ma potreste anche vederlo come momento per fare esercizio con la lingua inglese. Il titolo sarà disponibile su Steam, per Xbox, PlayStation 4 e Nintendo Switch.
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Livello di hype: un maledetto poker d’assi