Nel mezzo del cammin. Questa settimana, un po’ influenzati anche dalle notizie che riguardano Aragami 2, abbiamo deciso di provare Shade, titolo in 2D dalle dinamiche stealth prodotto da Kazira Games.
Chiaramente il rimando al bel gioco di vendetta e furia firmato Linceworks è semplicemente una nostra impressione. Shade si muove nell’ambito dei prodotti in 2D con visuale top down anche se, come Aragami, c’è l’idea della vita, della morte e dello schivare i nemici muovendosi furtivamente.
Il titolo ha una premessa che potrebbe andare in qualunque direzione: il protagonista è infatti un fantasma che, morto fresco, cerca di scoprire che cosa gli è successo. Per andare avanti nella storia occorre raccogliere diversi elementi energetici, alcuni arancioni alcuni azzurri ma la sensazione di trovarsi di fronte a un altro pac-man sparisce nel momento in cui ci si rende conto che i globi energetici sono in realtà microframmenti di un racconto che compone la memoria del protagonista.
Questo titolo stealth in 2D si muove nei meandri della mente e dei ricordi. Ma, come qualunque gioco che si rispetti, attraversare la propria testa non è mai un viaggio facile. I livelli che abbiamo provato nella demo si compongono come una sorta di labirinto con una casa base che si attiva nel momento in cui abbiamo raccolto abbastanza globi luminosi. Ci è piaciuto molto il fatto che, senza troppi movimenti, il gioco è gestibile semplicemente con il mouse. Segno di una sicura maturità nella gestione dei comandi da parte del team di sviluppo.
All’atmosfera contribuisce anche la colonna sonora. La musica in Shade contribuisce ad evitare che il giocatore si senta eccessivamente lontano dall’azione. Si tratta questo di un pericolo che con i titoli con visuale topdown è sempre dietro l’angolo perché, per rendere i movimenti intellegibili, occorre allontanare la visuale con una inconscia distanza anche emotiva, ma per fortuna la musica crea quel cordone ombelicale necessario perché il mucchietto di pixel che si muove sullo schermo continui a smuoverci qualcosa dentro.
Il titolo ci è piaciuto, anche se avremmo voluto poterci muovere a diverse velocità (nel tutorial c’è stato mostrato un potere che ci permette di camminare più piano per poter non essere individuati dai nemici ma non una velocità raddoppiata per magari sfuggirgli). Legare l’indagine alla raccolta degli elementi luminosi nei livelli è una scelta che abbiamo apprezzato moltissimo perché motiva a raccoglierne il più possibile. A fine livello, infatti, con i globi che abbiamo raccolto si formano testi che aiutano a comprendere la disgraziata fine del protagonista.
Degno di nota, nonchè aggiunta che ci ha fatto partire l’applauso, è la citazione da Dante Alighieri all’inizio del gioco. Una citazione che ci aiuta anche a leggere il viaggio del protagonista di Shade: un viaggio nell’aldilà ma allo stesso tempo nella mente umana, per razionalizzare un evento che neanche i più grandi filosofi, i più famosi scienziati, i più ammirati scrittori sono in realtà riusciti a spiegarci davvero: perché viviamo e perché moriamo.
Livello di Hype: Un Virgilio di 1 e 0
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