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DEMO PROVATA PER VOI – The Frogs: il teatro dell’assurdo

Il teatro dell’assurdo. The Frogs è un’avventura punta e clicca ispirata a un opera teatrale del commediografo dell’antica Grecia Aristofane. Come Michael Wells sia riuscito a trasformare qualcosa che ha più di 2000 anni in un gioco divertente è qualcosa che ci lascia piacevolmente sorpresi. Ma c’è riuscito.

DEMO PROVATA PER VOI – The Frogs: il teatro dell’assurdo (foto: screen di gioco)

Michael Wells, che ha lavorato come game developer per Simutronics, ha deciso di intraprendere la via dello sviluppatore Indie solitario con questa sua opera prima: The Frogs, le rane. Il gioco è un punta e clicca in cui il protagonista deve riuscire a ritrovare qualcosa che ha perduto. Messa così è un punta e clicca banale, ma in realtà si tratta di un’operazione di una finezza e di una profondità che ci ha lasciato sbalorditi.

Dioniso, Guerre Stellari e punta e clicca

DEMO PROVATA PER VOI – The Frogs: il teatro dell’assurdo (foto: screen di gioco)

Quando abbiamo avviato la demo di The Frogs dopo qualcosa come 3 secondi abbiamo cominciato a ridere come dei pazzi: come intro, infatti, Wells ha deciso di riprendere qualcosa di estremamente riconoscibile e piegarlo al suo senso dell’umorismo. Per raccontare quello che succede prima che l’azione cominci, infatti, il gioco ci dà i titoli di testa come Guerre Stellari. Quelli gialli, inclinati, che scorrono verso l’infinito. Chiaramente il protagonista non si chiama Skywalker ma Dioniso.

Passato il momento di ilarità e nostalgia con la citazione a Guerre Stellari, siamo catapultati su una nave greca che ondeggia e beccheggia paurosamente in un mare che si contorce come se avesse le coliche. Su questa nave c’è Dioniso e sappiamo che è lui non perché Wells abbia deciso di creare perfetti personaggi magari in pixel art creando l’illusione della divinità greca. Sappiamo che è Dioniso perché il personaggio, come la nave, come il mare in tempesta, come qualunque altra cosa nel gioco è frutto di un lavoro certosino sbalorditivo: Wells ha scelto e ritagliato tutti gli elementi attivi e di sfondo del gioco da opere d’arte.

Leggi anche -> PlaySys a Videogiochi.com fra cultura videoludica in Italia e nuovi progetti

Ogni elemento, e parte del procedimento lo abbiamo trovato spiegato anche su Twitter anche se vorremmo fargli migliaia di domande a riguardo e forse gliele faremo, comporta la scelta del quadro, il ritaglio degli elementi che vanno animati, l’editing per rimetterci dentro i pezzetti che mancano, la suddivisione in parti di questi elementi che vanno animati e poi l’animazione e il riempimento dello sfondo mentre i personaggi si muovono.

Se avete fatto un po’ di storia dell’arte, The Frogs non è soltanto un interessante punta e clicca con dei dialoghi che rompono continuamente quella che in teatro si chiama quarta parete e che allo stesso tempo prendono in giro tutti gli stilemi classici del punta e clicca, ma anche una galleria vivente di quadri rinascimentali. Da Bruegel a Raffaello ce n’è per tutti i gusti. Ma The Frogs, la cui uscita ufficiale è prevista a fine 2021, un po’ come quei bei regalini di Natale, è anche un buon prodotto dal punto di vista videoludico.

I dialoghi, le azioni, tutto è studiato e calcolato per intrattenere portando avanti la storia. Che poi non è altro che uno degli scopi dei videogiochi, e del teatro classico. Unica difficoltà, al momento verrebbe da dire, è che non c’è la versione in italiano e quindi alcuni dialoghi e personaggi, che sono caratterizzati anche nel modo di parlare, risultano un po’ difficili da seguire. Ma di questo, certo, non si può fare una colpa allo sviluppatore.

Noi abbiamo giocato alla demo e, nonostante sappiamo perfettamente come finiscono Le Rane di Aristofane cui il gioco si rifà, vogliamo davvero vedere il prodotto finito. A fondo pagina vi abbiamo proprio preso il tweet in cui Wells spiega per sommi capi come ha creato il gioco.

Livello di hype: su il sipario!

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Valeria Poropat

Sono Valeria e adoro la tecnologia e la parola scritta. Dopo la maturità classica ho studiato lingue presso La Sapienza di Roma e sono specializzata in traduzione e transcreazione. A un anno e mezzo ho incontrato un Commdore 64 e a otto anni ho deciso che avrei fatto la giornalista. Alla fine, ho trovato il modo di mettere tutto insieme e ho scoperto nel mondo dell'informazione tech il mio ambiente naturale. Mi occupo di tutto ciò che è tecnologia, con una predilezione per i videogiochi e le innovazioni che sono in grado di migliorarci la vita.

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