Futuro prossimo. Venice 2089 è un interessante prodotto di un nuovo developer italiano. Quello che ci ha colpito, prima ancora di sapere che in realtà si tratta di un gioco sviluppato all’interno di un percorso di studi, è stato il tema. E abbiamo deciso che non potevamo perdercelo.
Nella parata di demo presenti su Steam vedere la città di Venezia utilizzata come titolo ci ha letteralmente costretti a cliccare e e provare il gioco. Una delle scelte migliori fatte di recente sulla piattaforma.
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Al centro di Venice 2089 c’è il riscaldamento globale, in particolare le sue conseguenze devastanti su uno dei luoghi più meravigliosi del pianeta: la città di Venezia. E il 2089 è l’anno in cui il gioco è ambientato. La protagonista è Nova, e qui vogliamo aggiungere che il secondo motivo per cui abbiamo scelto di provare questa demo è stato il character design, che si ritrova a casa con il nonno. Fin qui potrebbe sembrarvi la trama di Heidi sulle Alpi. Niente di più lontano.
Nonostante, infatti, il nonno di Nova abbia la barba, è l’uomo più hipster che ci sia mai capitato di vedere in un videogioco e anche nella vita reale. Venice 2089 si gioca come un platform in ambiente 3D. All’inizio non sapevamo bene quello che dovevamo fare e ci siamo aggirati tra i vicoli, siamo saliti sui ponti, il tutto utilizzando un hoverboard.
Per i primi 10 minuti ci siamo mossi senza meta raccogliendo semplicemente i cerchietti che, con il vecchio sistema del trial and error, abbiamo scoperto servono a muoversi più velocemente con l’hoverboard con l’unico compito, affidato il nonno, e che si è rivelato in realtà facile e allo stesso tempo molto difficile perché si è trattato di attaccare dei cartelli pubblicitari per un evento in giro per il quartiere senza poter visualizzare una mappa.
Chiaramente al prodotto di Safe Place Studio, un gruppo di ragazzi che studiano presso la Event Horizon School, manca ancora qualche cosa soprattutto nel guidare il giocatore all’interno dell’ambiente spiegandogli più o meno che cosa ci si aspetti da lui. Ma tutto questo è sicuramente qualcosa che può essere sistemato con un po’ più di lavoro sulle dinamiche di gioco. Quello che non deve essere sistemato è la tematica di fondo, il modo in cui Nova, proprio come gli adolescenti di adesso, si muove con quell’aria indolente e senza neanche volerlo inizia a raccogliere informazioni su Venezia, sulla città che è stata, e su quella che è adesso (l’adesso del videogioco quindi il 2089).
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Venice 2089 è quindi decisamente un titolo che vogliamo tenere d’occhio perché riesce, secondo noi, a parlare in modo non arrogante proprio del riscaldamento globale e delle maree inarrestabili che lentamente mangeranno Venezia se non poniamo un freno e non cambiamo rotta come genere umano.
Venice 2089 quindi è un videogioco acerbo ma che varrà la pena di aspettare. Non fosse altro per scoprire se il nonno meravigliosamente hipster avrà un ruolo maggiore nello svolgimento della storia.
A fondo pagina, vi abbiamo messo un trailer del gioco, portatevi la ciambella!
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