Demon Gaze – la recensione

Nonostante i colori brillanti, i personaggi fumettosi e l’aspetto tutto sommato “innocuo”, Demon Gaze è uno di quei giochi che richiede più pazienza e dedizione di quanto il suo aspetto non lasci presagire. Non è il primo titolo ad avere questa doppia faccia, e probabilmente non è nemmeno uno dei più brillanti esponenti del suo genere, ma tutto sommato è capace di difendersi bene, a patto che il giocatore sappia riuscire ad andare oltre alcuni fastidiosi difetti che andremo a considerare a breve.
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A livello strutturale, Demon Gaze si configura come un dungeon-crawler abbastanza classico, in cui inizierete la vostra avventura nei panni di un eroe affetto da amnesia.

Innanzitutto, parliamo di come il titolo si presenta agli occhi del giocatore. Gli artwork bidimensionali sono indubbiamente di ottima fattura, ma, se ci si sofferma sul design vero e proprio dei personaggi, la sensazione di déjà-vu non tarderà a farsi sentire e una caratterizzazione troppo generica (grafica o caratteriale che sia) non fa mai bene all’economia di un gioco di ruolo. L’altra caratteristica di Demon Gaze che potrebbe allontanare o scoraggiare i semplici curiosi è la gran quantità di grinding richiesta per riuscire ad andare avanti nell’avventura. Non si parla di boss opzionali più forti del normale o di quest secondarie atte a testare la vostra bravura, ma di ordinaria amministrazione. Arrivare alla fine del dungeon e riuscire a sconfiggere il nemico di turno richiede un discreto lavoro a monte, fatto di potenziamento dei personaggi in termini di statistiche, equipaggiamento e quant’altro. Dovrete perlustrare ogni casella dei labirinti per trovare le armi e le armature più utili e intriganti.
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Una particolare meccanica di Demon Gaze prevede l’utilizzo di alcune gemme in zone specifiche della mappa per evocare mostri da sconfiggere e ottenere così punti esperienza ed equipaggiamenti più potenti. Inoltre, ogni gemma è legata a uno specifico tipo di item e farne un uso oculato diventerà un elemento fondamentale per potervi potenziare al meglio. Come già detto, tempo e pazienza sono le parole chiave.

Contrariamente a quanto accade nella maggioranza degli altri giochi di ruolo, i vostri compagni non si uniranno a voi col progredire dell’avventura, ma dovrete essere voi a sborsare moneta sonante per reclutare le varie unità.

Se quanto appena esposto non rappresenta un problema, questo titolo potrebbe rivelarsi un’interessante aggiunta alla vostra libreria PlayStation Vita. A livello strutturale, Demon Gaze si configura come un dungeon-crawler abbastanza classico, in cui inizierete la vostra avventura nei panni di un eroe affetto da amnesia, di cui potrete personalizzare nome e aspetto, che scoprirà presto di essere un Demon Gazer. In buona sostanza, questo significa che il vostro personaggio ha la capacità di domare i demoni (ciascuno dotato di particolari abilità) per poi schierarli al proprio fianco in battaglia. La trama non è di chissà quale spessore, e serve banalmente come pretesto per farvi viaggiare all’interno dei vari labirinti di cui è composto il gioco. Ad ogni modo, nonostante la capacità sopra menzionata sia uno dei tratti distintivi del titolo, è condizionata da forti limitazioni per quanto ne riguarda l’uso. Evocare il demone per troppo tempo significherà perderne il controllo e finire col ritrovarselo schierato contro.
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Le quest secondarie si riveleranno più impegnative di quanto desiderereste, visto che le informazioni che riceverete per portarle a termine saranno molto vaghe.

Notevoli difficoltà per il giocatore emergono pure in merito alla costituzione del party. Contrariamente a quanto accade nella maggioranza degli altri giochi di ruolo, i vostri compagni non si uniranno a voi col progredire dell’avventura, ma dovrete essere voi a sborsare moneta sonante per reclutare le varie unità (anche queste personalizzabili) in base ai vostri bisogni. E, dal momento che il gioco non elargisce ingenti somme di denaro con facilità, il tutto si traduce, come già detto, in nuove, intense sessioni di grinding. Soprattutto all’inizio, questo può essere un bel grattacapo, perché ovviamente avrete anche le spese “ordinarie” da gestire, come i pernottamenti alla locanda per resuscitare o curare il vostro team e gli equipaggiamenti. Nella peggiore delle ipotesi, senza un’accurata gestione delle risorse e adeguate performance nei combattimenti, finirete per spendere i vostri soldi in cure, senza lasciare nulla per armi e oggetti e ritrovandovi a rivisitare i labirinti nella stessa condizione in cui siete partiti.
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Senza un’accurata gestione delle risorse e adeguate performance nei combattimenti, finirete per spendere i vostri soldi in cure.

Nonostante il gameplay sia piacevole e riesca a dare delle belle soddisfazioni, lo svolgimento delle battaglie lascia qualche dubbio. Queste si configurano come scontri a turni in prima persona, in cui qualsiasi azione per essere attivata necessita un doppio click. Esatto, non solo dovrete dare l’ok a ogni vostro input, ma dovrete fare altrettanto per ogni altro tipo di messaggio che appare a schermo e, purtroppo, non esiste un modo per snellire questo procedimento. Pur non trattandosi di una caratteristica che rende di per sé il gioco più stressante o più difficile, non fa altro che sottolineare la quantità di attenzione richiesta al giocatore.
Anche le quest secondarie si riveleranno più impegnative di quanto desiderereste, visto che le informazioni che riceverete per portarle a termine saranno molto vaghe.
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In conclusione, come già detto all’inizio, nonostante le apparenze Demon Gaze è un gioco di non facile approccio. Un titolo adatto ai fan dei GdR di stampo giapponese, che non si spaventano di fronte alla grande dose di tempo richiesto e non si stupiscono per qualche personaggio femminile “poco vestito” di troppo. Tutti quelli che vogliono avvicinarsi al genere spinti da curiosità, tuttavia, forse dovrebbero cercare altrove. Nonostante la possibilità di regolare la difficoltà, Demon Gaze non è di certo il titolo più adatto per avvicinarsi al genere.

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