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Denunce contro Blizzard, il CEO: “Chiedo scusa alle donne”

Chiede scusa. Mike Morhaime, ex CEO di Blizzard nonchè co-fondatore dello studio, si scusa con le donne che nella società hanno sperimentato comportamenti sessisti e violenze.

Denunce contro Blizzard, il CEO: “Chiedo scusa alle donne” (foto: youtube)

E lo fa con TwitLonger, a ridosso della notizia che, dopo due anni di indagine, lo Stato della California ha presentato formale denuncia contro Activision Blizzard per il modo in cui le donne vengono trattate, sia sul piano personale sia sul piano lavorativo.

Le accuse sono quelle che ormai sentiamo abbastanza spesso: discriminazione a tutti i livelli e mancanza da parte della dirigenza di una risposta adeguata a questi comportamenti. E noi siamo nel 2021 e dobbiamo ancora parlare di queste cose. Sarebbe il caso di farne un videogioco, chissà che non cambi le teste di quelli che pensano che le donne non sanno neanche infilare una spina in una presa.

Blizzard: “Mi vergogno”

Vale la pena leggere tutta la lunga lettera, chiamiamola così, che Morhaime affida al social e trovarci alcune espressioni che, almeno sulla carta, promettono bene. “E’ tutto molto disturbante e difficile da leggere. Mi vergogno. Sembra come se tutto quello per cui pensavo di battermi sia stato lavato via“. Perchè non si tratta di sostenere un hashtag o fare riunioni per spiegare che in una società siamo tutti uguali “persone reali sono state colpite e alcune donne hanno avuto esperienze terribili“.

Ma il fallimento che l’ex CEO ammette è duplice: innanzitutto il fallimento di aver creato un ambiente in cui la discriminazione ha fatto male ad alcuni elementi e il fallimento di aver creato un ambiente in cui le vittime non si sono sentite sicure nel denunciare i comportamenti violenti subiti.

Le molestie esistono“, dichiara senza mezzi termini, “Sono prevalenti nella nostra industria. E’ responsabilità di chi è al comando far sì che tutti gli impiegati si sentano al sicuro, supportati e trattati equamente, a prescindere dal gender e dal loro background”, ed è ancora responsabilità di chi comanda “cacciare qualunque forma di tossicità e molestie, a tutti i livelli della compagnia”.

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E anche se l’ex CEO di Blizzard ammette che in fondo quello che sta scrivendo “sono solo parole”, promette di usare la sua influenza per combattere la misoginia e le molestie e la discrimazione. E chiede scusa: “Alle donne di Blizzard che hanno sperimentato queste cose, mi dispiace davvero per avervi tradito (…). Vi ascolto, vi credo (…). Voglio sentire le vostre storie, se volete condividerle“.

La parola chiave qui è credere, perchè tante volte, nell’industria dei videogiochi e in quello che ci gira intorno, tante donne si sono trovate in situazioni che erano molestie ma per incredulità, per vergogna non hanno creduto fosse vero quello che stava accadendo o non hanno trovato qualcuno che credesse loro. Se Morhaime darà in qualche modo seguito alla sua lettera forse qualcosa si muoverà.

Dentro Blizzard qualcosa forse si sta già muovendo dato che J. Allen Brack, presidente della società, ha inviato immediatamente una lettera a tutti proprio per aprire una linea di discussione su questi comportamenti “assolutamente inaccettabili”.

Ma non tutti nei ruoli di comando dentro Activision Blizzard pensano che sia tutto nero. Tra questi c’è Fran Townsend, executive di AB, che ha scritto ai dipendenti che le accuse trattano fatti che danno una immagine “distorta e non vera” della società facendo riferimento a storie “incorrette, vecchie e fuori contesto di oltre dieci anni fa“. Come a dire che ora è tutto rose e fiori e quello che è successo è nel passato e ora non conta. E, per darvi la misura di cosa significhi cultura tossica: Fran è una donna. Il tappeto sotto cui nascondere lo zozzume lo usano tutti quando fa comodo.

Valeria Poropat

Sono Valeria e adoro la tecnologia e la parola scritta. Dopo la maturità classica ho studiato lingue presso La Sapienza di Roma e sono specializzata in traduzione e transcreazione. A un anno e mezzo ho incontrato un Commdore 64 e a otto anni ho deciso che avrei fatto la giornalista. Alla fine, ho trovato il modo di mettere tutto insieme e ho scoperto nel mondo dell'informazione tech il mio ambiente naturale. Mi occupo di tutto ciò che è tecnologia, con una predilezione per i videogiochi e le innovazioni che sono in grado di migliorarci la vita.

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