Nella maestosa cornice del Jet Center di Los Angeles, Bungie e Activision hanno organizzato una vera e propria conferenza stampa, per presentare tutti i dettagli del loro nuovo progetto, Destiny 2. Dopo l’annuncio di qualche settimana fa (accompagnato dalla conferma che, in questo sequel, tutti i giocatori dovranno abbandonare i propri guardiani e ricominciare da capo), finalmente possiamo sapere qualcosa di più sulla produzione.
Veniamo a scoprire, anzitutto, che un ruolo fondamentale lo giocherà la storia: questa volta spariscono (finalmente?) le carte grimorio, e tutto il racconto verrà dipanato grazie a cinematiche e cut-scene. Il plot di Destiny 2 comincia con il terribile attacco della Legione Rossa dei Cabal, capitanata dallo spietato Gahul. Questo signore della guerra crede che la luce del Viaggiatore e i suoi poteri spettino di diritto alla sua armata, decisamente più degna di riceverli rispetto a quanto non sia stata l’Avanguardia di Uomini, Insonni ed Exo.
Per questo distruggerà la Torre e il muro che protegge il Viaggiatore, e intrappolerà quest’ultimo impedendo che la sua Luce raggiunga i Guardiani. Nonostante una strenua resistenza, questo attacco porterà alla morte di Zavala, Cayde-6 e Ikora, che non potranno essere almeno inizialmente resuscitati dai loro Spettri. L’avventura principale, nelle sue prime fasi, ci chiederà di liberare il viaggiatore, riacquistare i nostri poteri (e restituirli anche agli altri Guardiani), e far tornare così in vita i nostri compagni.
In seguito dovremo aiutare non solo il nuovo accampamento dell’Avanguardia insediato nella Zona Morta Europea, ma anche le nostre tre vecchie conoscenze che si saranno instaurate su Io (luna di Giove), Titano (satellite di Saturno) e Nessus (un planetoide integralmente consumato dai Vex). Saranno queste le quattro zone che troveremo in Destiny 2, e dobbiamo ammettere di essere rimasti un po’ delusi quando abbiamo capito che molte saranno simili, per quello che riguarda atmosfere e panorami, alle aree che abbiamo già visto nel primo capitolo.
Per fortuna Bungie promette mappe molto più vaste, quasi al pari di un open-world, con tanto di quest secondarie, Settori Perduti sorvegliati dai Boss, forzieri segreti e un profondo senso di avventura. Finalmente, insomma, le pattuglie saranno un lontano ricordo. E, udite udite, spariranno anche i tempi morti, dal momento che potremo passare da un pianeta all’altro senza necessariamente tornare in orbita.
Purtroppo queste sessioni di esplorazione non sono state mostrate, e speriamo che l’occasione sia l’E3. Per il momento abbiamo visto solo una missione della Storia (molto più spettacolare, guidata e sostenuta di quanto non fossero quelle del primo capitolo) e uno dei nuovi assalti (classico nello svolgimento, ma molto buono in quanto a varietà). Proprio grazie a queste demo veniamo a sapere che il feeling di gioco è rimasto molto simile a quello del primo capitolo, e che sparare, in Destiny 2, è sempre piacevole, naturale, fluido.
Il team di sviluppo ha cambiato totalmente il sistema di categorizzazione delle armi: adesso non abbiamo più primarie, secondarie e pesanti, ma cinetiche, energetiche, e power weapon. Nelle prime due categorie troviamo quelle che un tempo erano le primarie, fra cannoni portatili, fucili a impulsi, da ricognizione e automatici. Ci sono anche le submachine gun, una nuova categoria, e le pistole di supporto. La differenza fra le due tipologie sta nel fatto che le armi cinetiche faranno danni “normali”, mentre quelle energetiche potranno avere i danni elementali (arco, vuoto, solari).
Fucili da cecchino e fucili a pompa finiscono nelle power weapon, assieme a lanciarazzi, spade, lanciagranate. Insomma: in questa categoria ci sarà tutto quello che è in grado di uccidere nemici di base e guardiani in un sol colpo. Un cambiamento radicale, soprattutto in crogiolo, dove le partite saranno molto più bilanciate.
A tal proposito, tutte le modalità si giocheranno 4 contro 4, compresa Countdown, il nuovo game mode che è identico a Search & Destroy di Call of Duty. Una nuova interfaccia permetterà di sapere quando le super degli avversari saranno pronte, e di avere sempre sott’occhio lo stato della squadra. La mappa mostrata, Midtown, era molto interessante in quanto a struttura e level design. I match sembrano meno confusionari anche grazie al nerf delle granate.
Tornando alle novità, Bungie ha presentato tre nuove sottoclassi: la Lama dell’Alba (stregoni) potrà evocare una spada fiammante che funziona un po’ come i martelli del Titano, ma ovviamente gli Warlock dovranno dire addio alla Radianza. Per i Cacciatori, invece, sparisce la Lama Danzante, sostituita da Fulminatore, molto simile nella concezione dato che evoca un bastone intriso della potenza del fulmine, con cui uccidere i nemici a corta distanza.
Il Titano saluta il Difensore, e lo sostituisce con Sentinella, capace di evocare uno scudo di Oscurità da lanciare come Capitan America. Per Titano e Cacciatore sono confermate Assaltatore e Pistolero, mentre nulla si sa della seconda sottoclasse dello Stregone. Non sappiamo neppure se le sottoclassi saranno due o tre per ogni personaggio.
Mentre le granate e i salti sono molto simili a quelli del vecchio capitolo, tutti i personaggi hanno adesso un’abilità di classe, anche quella regolata da un cooldown: il Cacciatore può effettuare una schivata, il Titano evocare uno scudo, lo Stregone un cerchio magico in grado di curare o potenziare i danni di chi si trova nella sua area.
Le novità sono insomma quelle giuste: per vivacizzare la formula di gioco ma senza snaturarla. E tutti i fan di vecchia data sanno che è proprio questa la strada giusta, nonostante i detrattori parlino di un Destiny 1.5. Da un gioco come quelle di Bungie è impossibile pensare ad una ristrutturazione integrale, servono più che altri innesti mirati che sottolineino la forte linea di continuità che i due capitoli vogliono e devono avere.
Se davvero c’è un po’ di delusione, questa riguarda il comparto tecnico: migliorato in quasi tutto (fisica, shader, texture, illuminazione) ma ancora bloccato su console a 30 frame al secondo. Su PC, dove il gioco arriverà per la prima volta, Destiny 2 girerà a 60 fps, e con un look spaccamascella.
Al di là di tutto, questa prima presentazione sarà solo la prima tappa di un percorso che ci porterà all’uscita, prevista per l’8 settembre, passando da una beta in arrivo durante l’estate. Mentre aspettate, date un’occhiata alle varie edizioni: ce ne sono tante, e sicuramente troverete quella più adatta a voi.
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