A quanto pare il successo raccolto con PUBG ha portato i suoi developer a fare un passo importante e a muoversi in maniera importante nel percorso verso la realizzazione del loro prossimo progetto basato su una delle serie di racconti fantasy più conosciute e apprezzate del pianeta: The Bird That Drinks Tears.
Il progetto era stato annunciato da un po’ ma la novità riguarda una decisione presa proprio da Krafton riguardo il modo in cui lo sviluppo di questa nuova avventura proseguirà. L’annuncio è poi in decisa controtendenza rispetto a ciò cui stiamo assistendo nel panorama generale dei team di sviluppo, dei publisher e in generale delle grandi società della tecnologia che per la maggior parte stanno invece riducendo il personale.
Le informazioni riguardo questa nuova avventura si fanno ora più sostanziose con una serie di nuove immagini che mostrano proprio in pochi secondi anche tutta la storia del team di sviluppo e alcuni dettagli dell’ultimo e ambizioso progetto, che a quanto pare sarà seguito e realizzato anche da tutta una serie di ex membri Ubisoft. Un dettaglio da non sottovalutare.
Il developer di PUBG sbarca in Canada
Con un pattern decisionale che abbiamo avuto già modo di vedere in passato anche Krafton ha deciso di aprire uno studio succursale in Canada e ha scelto la zona di Montreal. Una area in cui si stanno concentrando da tempo nuovi team di sviluppo e in cui la creatività, in particolare quella multimediale, sembra fiorire e prosperare. A Montreal si trovano infatti alcune delle principali sedi di molti grandi team di sviluppo e ora è arrivato il momento anche per i coreani di Krafton. La nuova sede di Montreal è in mano a Patrik Méthé, ex membro di Ubisoft. Insieme a lui Martin Paradis che ha lavorato a diversi Assassin’s Creed, Frédéric Duroc che ha invece un passato con Far Cry e Rainbow Six, e Benoit Frappier, altro ex Ubisoft anche lui con esperienza su Rainbow Six, Far Cry ma anche Watch Dogs.
Un team che si è venuto a creare pochi mesi fa e che si inserisce in una zona geografica come quella di Montreal dove ovviamente i creativi migliori sono corteggiati da tutti. Un team che tra l’altro lavora, come sottolineato dallo stesso Méthé, a qualcosa di completamente nuovo e sconosciuto per il mondo occidentale. Non è la prima volta che i videogiochi prendono ispirazione dai libri ma di certo non è qualcosa che succede spesso e non si può fare a meno di guardare al futuro di The Bird That Drinks Tears anche nell’ottica di un confronto con The Witcher.
Il futuro su Unreal
Le informazioni riguardo il nuovo prodotto della succursale canadese del developer di PUBG sono ancora piuttosto scarse ma una che possiamo dare per assodata è che sarà un titolo che lavorerà su Unreal Engine 5 e non potrebbe essere altrimenti data la qualità e la resa dei dettagli e degli effetti di camera visti finora nei trailer.