Diego Armando Maradona è stato uno degli assoluti protagonisti anche del rettangolo di gioco… virtuale. Ormai da 35 anni El Pibe de Oro, scomparso tragicamente ieri all’età di 60 anni, ha una sua trasposizione videoludica, e la prima apparizione dell’alterego giocoso di Maradona si ha di preciso nel 1986, nel gioco per Commodore 64 dal titolo Peter Shilton’s Handball Maradona. In quell’occasione si poteva vestire i panni dello storico portiere della nazionale inglese che subì il famoso gol di mano di Maradona, la mano de Dios. Risale invece al 1991 Seibu Cup Soccer, videogioco esclusivo per i cabinati delle sale giochi, in cui il buon Diego era presente ma in maniera solo intuibile: i diritti d’immagine rendevano infatti impossibile all’epoca riportare i nomi reali dei giocatori anche nei giochi, ma il 10 dell’Argentina con i capelli lunghi era sicuramente Maradona.
Nel 1993 fu la volta di AWS Pro Moves Soccer per Sega Mega Drive, dove l’ex Napoli appariva come il nome di Donadona. La svolta arrivò comunque nel 1995, quando uscì International Superstar Soccer Deluxe, quelle che di fatto è l’erede di Pes. Arrivato su Super Nintendo e poi in seguito su Mega Drive e Playstation 1, il gioco prevedeva la presenza dell’asso argentino ancora sotto mentite spoglie, con il nome di Redonda. Sempre nel 1995 avvenne l’approdo in Fifa, serie videoludica di EA Sports giunta ai giorni nostri, in cui anche in questo caso il Dio del calcio era presente ma non in veste ufficiale. Da quell’anno comunque, la presenza di Maradona fu sempre costante fra Pes e Fifa, con il primo che inseriva il numero Diez argentino sempre con nomi di fantasia nelle nazionali “classiche”, mentre con il secondo che invece ha iniziato a sfruttare i diritti di immagine a partire dal 2010, quando Maradona era il ct dell’albiceleste, e poi in seguito inserendo lo stesso numero 10 fra leggende del FUT.
Di mezzo ne è nata anche una querelle quando Konami inserì Maradona in PES 2017, in maniera apparentemente illecita. “Ho scoperto che l’azienda giapponese Konami – le parole di Maradona dell’epoca, molto simili a quelle rilasciate da Zlatan Ibrahimovic pochi giorni fa – ha fatto uso della mia immagine per il suo videogioco PES 2017. A questo punto il mio avvocato Matias Morla interverrà per un’azione legale. Si tratta di una vera e propria truffa, che non andrà di certo avanti”. La questione si risolse al meglio, con la software house che ottene i diritti ufficiali del giocatore per i successivi capitoli, fino a proprio il 2020, quasi come se fosse un presagio…
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